X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



I soliti idioti (DVD)

Pubblicato il 16 dicembre 2011 da Alessandro Izzi


I soliti idioti (DVD)

Gli opposti, si sa, si attraggono. Non appena passano abbastanza vicini l’uno all’altro, cambiano le loro traiettorie per riunirsi in un unicum, per tornare a quell’unità primigenia che è la nostra necessità come anche la nostra tragedia più vera.
Acqua, aria, terra e fuoco possono opporsi quanto vogliono a questa legge d’attrazione, ma il magnetismo non ammette deroghe, né ripensamenti al reciproco desiderarsi del più e del meno. La forza di volontà può, forse, impedire la riunione dei due poli, ma non cancella i campi che, invisibili, scorrono tra loro come fiumi in piena.
Del resto la bussola punta sempre verso il nord e, per quanti sforzi tu possa fare, al massimo otterrai di spostare la posizione del polo e non il bisogno dell’ago della bussola di girare.
Allo stesso modo gli omologhi si respingono. Puoi fare mille sforzi per metterli attaccati a mimare un bacio, ma non appena si allenta la pressione che li lega, essi correranno per raggiungere un minimo di distanza di sicurezza.
In genere le coppie comiche sfruttano, nei limiti del possibile, le regole dell’attrazione magnetica degli opposti. Prendi Stanlio ed Ollio. Uno è grasso e baritono, l’altro è sottile e sopranile. Quando il primo va giù, l’altro sale. Se uno cade è all’altro che han fatto lo sgambetto.
Anche nella tradizione delle commedia d’un tempo le geometrie dei campi magnetici ruotano tutte intorno a poli di opposti. Gli innamorati declamano in versi mentre le maschere saltano e vanno di capriole. Il pantalone tiene sempre a briglia la colombina innamorata, mentre il servo gabba tutti per una mosca a cena.
Gli opposti servono alla commedia per dare un movimento, anche se nessuno nega mai che il principio degli omologhi abbia un suo perché che è anche comico. Due calamite che scappano all’esterno mentre il mondo complotta a tenerle unite può far ridere, funziona se i tempi sono giusti e le espressioni delle maschere son più flessibili del cuoio con cui son costruite.
In verità non c’è comico, in senso stretto che non sfrutti la magnetica in un senso come nell’altro. Lo vedi bene quando il comico è da solo contro il mondo di cui vorrebbe essere parte quando invece ne è respinto. Il non omologato soffre del suo star fuori sia che abbia la tragica fissità d’un Buster Keaton, sia che si porti appresso il cinismo di un Mr Bean.
Con I soliti idioti, forse per la prima volta, il comico viene ricondotto alla sua dimensione di soli omologhi in reciproco urto.
La gag fondamentale di Mandelli - Biggio la chiudi nella sua perfetta sintesi in un unico accidente: a e b stanno per i fatti loro, si avvicinano troppo, litigano, ritornano a distanza di sicurezza.
Non v’è straccio di giustificazione narrativa, né discorso che deroghi da questa semplice regola aurea. Tutto il mondo comico de I soliti idioti sta nel campo magnetico di due poli uguali che un accidente ha voluto per qualche momento troppo vicini. Non ci si lasci ingannare da possibili implicazioni sociologiche. Il fatto che uno dei due poli sia un’impiegata delle poste ed un altro un ragazzo che deve spedire una lettera non modifica il senso del discorso. Tant’è che esso si ripete, identico anche quando lei diventa centralinista di call center e lui un cliente, o quando lei si fa casalinga e lui addetto del gas. Quel che conta non è la professione dell’uno o dell’altra quanto il fatto che l’uno abbia una posizione al di qua di qualcosa e l’altro una necessità al di là.
Anche quando i due comici fanno fronte comune di fronte ad un altro da loro stessi (i preti negli episodi ecclesiastici, la partita e gli altri tifosi allo stadio), la dinamica non cambia.
La regola comica de I soliti idioti è sempre dell’uno contro uno, o dell’uno contro tutti. È comicità di sfondamento. Grossolana. Vive della gag, sempre uguale a se stessa, che nel tempo si propone appena variata, appena trasformata. Eterno remake di se stessa, fa ridere perché ingenera automatismi. Ma non ha struttura, né sviluppi. Più che in televisione sta bene sulla rete, tra i video di Youtube che, chiusi in se stessi, non chiedono al proprio pubblico altro che di lasciarsi bruciare da un meccanismo comico gratuito che non ha legami col mondo circostante. Ed in un discorso di tale cristallina struttura che persino il confronto padri/figli perde di valore dal momento che i primi sono i secondi con una maschera sulla faccia che la riconosci lontano un miglio.
Ma il comico fondato solo sugli omologhi in una struttura più grande della finestrella di Youtube stanca. La grande tradizione del genere miscela respingimenti ed attrazioni. Positivo e negativo non sono puri nei personaggi, ma sempre mescolati in dosi diverse. Così quegli stessi personaggi divengono metafore d’umanità e non semplici funzioni d’un gioco che diverte solo in virtù del fatto che si ripete.
Comicità da facebook, I soliti idioti funge perché mette in campo avatar e non persone. Resta nella sua astrazione, a segno della solitudine videoludica nella quale viviamo. E quando il video finisce ti restano sempre e solo due opzioni: Clickare su “Mi piace” oppure su “Codividi”.

La qualità audio-video

Uscita su DVD della Dall’Angelo, la prima stagione de I soliti idioti sta spalmata su tre dischi. Troppa grazia a fronte di neanche quattro ore di materiale. Sicché l’immagine appare pulita e profonda, ma non poi quanto sarebbe stato lecito aspettarsi.
Audio in dolby digital 2.0: quello che funzionava meglio anche sulla rete. Non pesante, non bisognoso di spazi e sottigliezze.

Extra

Qualche gadget, qualche adesivo, un portafotografie di cartone e i codici per vincere qualche maglietta. Segno di un prodotto audiovisivo già nato per essere poco più che merchandising.


(I soliti idioti); interpreti: Fabrizio Biggio, Francesco Mandelli; distribuzione dvd: Dall’Angelo.
formato video: 16/9; audio: Italiano Dolby digital 2.0

Extra: 1) Gadget vari


Enregistrer au format PDF