IL GURU

Ormai quello della commedia multietnica è un genere a se stante, forte di numerosi titoli di primo piano (da East is East a Sognando Beckham a Il mio grosso grasso matrimonio greco) e garante spesso di un successo in cui non è esente una parte di ricatto umanistico, ché è pur sempre piacevole e consolante mirare l’appianamento dolcificato dei contrasti etnici in una forma astratta e immutabile come quella della comedy classica, in questi prodotti colorati e saturi di meticciato politically correct. Effetti collaterali della globalizzazione, anche in questo caso: evidenti nel progetto ideato da “Mr. Elizabeth” Shekhar Kapur, che vista l’imperante moda bollywoodiana pensa bene di trapiantarne le radici in quelle del sogno americano, raccontando l’ennesima parabola di scalata al successo deviata dalle ragioni del sentimento. In mezzo si incontrano, per buona misura, iniziazioni mistico-sessuali e blanda ironia sulle mode new age-upper class-radical chic, sitar e bhangra miscelati a Grease e Il laureato. L’India è esattamente quella pensata dall’occidente, coreografie sgargianti e mantra trascendenti. Peccato che la regista abbia la mano inesorabilmente pesante proprio dove bisognerebbe sfumare e levigare. E peccato al quadrato per un doppiaggio come ti sbagli atroce.
[luglio 2003]
Cast & credits:
(The Guru)
Regia: Daisy Von Scherler Mayer; sceneggiatura: Tracey Jackson; fotografia: John De Borman; montaggio: Bruce Green; musica: David Carbonara; interpreti: Jimi Mistrà, Heather Graham, Marisa Tomei, Christine Baranski, Michael McKean, Rob Morrow; produzione: Working Title; origine: Inghilterra, USA 2002; distribuzione: UIP; durata: 94’.
