Innocenti bugie

Mettete da parte ogni pretesa autoriale, sedetevi sulla poltrona del cinema senza troppe aspettative e godetevi questa action comedy firmata James Mangold. Stroncato in patria, dove oltre a ricevere pessime recensioni è stato anche un flop al botteghino (perché negli States 75 milioni di dollari è un magro incasso per un film del genere!), Innocenti bugie è in realtà un film molto divertente e ricco di trovate, in cui azione ed ironia si fondono alla perfezione.
Mangold cambia registro rispetto ai suoi film precedenti (ricordate Quando l’amore brucia l’anima?), si mette alle spalle la sua cifra melodrammatica e punta dritto al divertissment puro, senza troppi fronzoli. Avvolta da un’atmosfera vintage anni ’80, la pellicola vive dei suoi protagonisti. Tom Cruise e Cameron Diaz, lui spia dei servizi segreti che deve difendere l’invenzione del secolo dal solito traditore che vuole approprirsene, lei frivola ragazza qualunque che si ritrova casulamente coinvolta nella faccenda, fanno il verso a loro stessi e ai loro vecchi personaggi. La Diaz non è più la bomba sexy d’inizio carriera né tantomeno l’atletico "angelo di Charlie". Qui anzi si spoglia della sua sensualità, si rende goffa, ingenua, impacciata, sbadata, anche stupida, e così prende in giro il suo passato artistico e il suo status di sex symbol mondiale. Lo stesso fa Tom Cruise, ma con lui il gioco si fa ancora più brillante ed apprezzabile. Il suo agente Roy Miller è la versione parodica del mitico Ethan Hunt. Perché se nella serie di Mission: Impossible tutto, per quanto assurdo ed improbabile, viene mostrato con l’obiettivo di un verosimile straordinario, in Innocenti bugie l’attore, grazie anche al tocco freneticamente ironico del regista, che non si pone limiti nella costruzione delle sequenze d’azione, non ha mai paura di affrontare il rischio del ridicolo, di cercare la comicità nella tensione, di costruire un personaggio capace di sconvolgere e ribaltare in continuazione la drammaticità delle sequenze.
Se la giostra gira senza tanti intoppi lo si deve principalmente ai due attori e al loro affiatamento, ma James Mangold ci mette del suo. Il regista ha preso in mano una sceneggiatura molto esile, dai dialoghi piuttosto banali, dalle situazione già viste e ne ha fatto un gioco cinematografico di citazioni e di richiami, che si diletta con i generi, che dosa bene gli ingredienti e che solo nel finale comincia a perdere qualche colpo, ripetendosi forse un po’ troppo.
Nel complesso insomma il piatto è più che gustoso. Non è True Lies, non è James Bond e non è neanche Arma Letale. Se volessimo trovare un termine di paragone dovremmo tornare indietro al 1990 e a Due nel mirino, spassoso action firmato John Badham. Lì c’erano Mel Gibson e Goldie Hawn, un’altra coppia niente male che Cruise-Diaz ricordano molto.
Per apprezzare al meglio Innocenti bugie, dunque, ripassatevi prima il cinema americano d’azione degli anni ’80 e ’90 ed entrate in sala con un bel pacco di pop corn. Seguendo questo consiglio, difficilmente vi deluderà.
(Knigt and Day) Regia: James Mangold; sceneggiatura: Patrick O’Neill; fotografia: Phedon Papamichael; montaggio: Quincy Z. Gunderson, Michael McCusker; musica: John Powell; interpreti: Tom Cruise (Roy Miller), Cameron Diaz (June Havens), Peter Sarsgaard (Fitzgerald), Paul Dano (Simon Feck); produzione: Tree Line Films, Twentieth Century-Fox Film Corporation, Wintergreen Productions; distribuzione: 20th Century Fox; origine: USA; durata: 109’.
