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Intacto

Pubblicato il 19 aprile 2003 da Fabrizio Croce


Intacto

Vivere in balia del calcolo delle probabilità crea una sorta di tensione costante che circola nel sangue, fa pompare il cuore più velocemente, aumenta vertiginosamente il livello di adrenalina. Juan Carlos Fresnadillo tenta di filmare l’impatto che scaturisce dall’incontro tra questo turbine di emozioni che invadono e riempiono i corpi e le menti dei suoi protagonisti e le immagini create e plasmate dalla sua mdp. Potremmo dire che lo stile del cineasta spagnolo si rivela attraverso complicati giochi d’equilibrio, acrobazie drammaturgiche che coinvolgono personaggi ritagliati fuori dal mondo, portatori di una storia e di un destino che li rende quasi soprannaturali, eletti, in grado di scampare ai disastri e alle tragedie ordite dalla fatalità della vita e dallo script del film.Chi sono in realtà Tomas, Federico, Sam, se non pedine inconsapevoli, riflessi, frammenti di un gioco senza fine, un puzzle senza soluzione come le prove cui per scommessa sono costretti a sottoporsi, inghiottiti nella spirale senza senso del fato? Fresnadillo si muove volutamente in una realtà esistente solamente nella psiche dei protagonisti, dove l’elemento magico e surreale ha una radice fortemente umana, quasi barbarica, primitiva e che investe di conseguenza il corpo come tabula rasa su cui la natura lascia il proprio segno.Una natura contaminata con gli elementi della modernità e del progresso - le disgrazie a cui sono sopravvissuti i personaggi sono incidenti automobilistici e aerei - e anche con gli orrori della Storia - il vecchio Sam, il “sopravvissuto dei sopravvissuti”, scampato ad un lager nazista. Per celebrare il rito dell’invulnerabilità, questi anti-eroi si affidano alla cecità della dea fortuna abbandonandosi in luoghi senza luce propria, isolati e non riconoscibili, dove l’unica possibilità di riconoscimento è quella portata dall’occhio del regista e dalla capacità funambolica di insinuarsi in territori mentali alterati e oscuri.Accettata l’inverosimiglianza dell’assunto, alla fine non ci si può che inchinare di fronte alla capacità di controllare il caos con la forza dello sguardo.

[aprile 2003]

Regia: Juan Carlos Fresnadillo; sceneggiatura: Juan Carlos Fresnadillo, Andres M.Koppel; fotografia: Xavi Gimenez; montaggio: Nacho Ruiz Capillas; musica: Lucio Godoy; scenografia: Cesar Macarron; costumi: Tatiana Hernandez; interpreti: Leonardo Sbaraglia, Eusebio Poncela, Monica Lopez, Max Von Sydow, Guillermo Toledo, Albert Ponte; produzione: Fernando Bovaira, Enrique Lopez Lavigne, Ignacio Salazar; distribuzione: Lady film; origine: Spagna 2001

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