Intermission

Intermission è un film corale che si basa su un particolare tipo di sceneggiatura in cui le vicende dei numerosi protagonisti si intersecano e si incastrano come in un puzzle. Lo schema è abbastanza classico: le storie dei personaggi si intrecciano contemporaneamente in un crescendo di colpi di scena, di strane coincidenze e combinazioni con risoluzione inaspettata. Il modello “nobile” si può ritrovare in film come Tredici variazioni sul tema o in Magnolia, dove si cerca di individuare nella vita dei protagonisti una spiegazione, un dharma, un ordine gnomico; c’è insomma il tentativo di spiegare la fatalità, analizzare il destino con occhio critico e razionale e mostrare un ordito oltre la trama. Ciò che sembra fatale, in realtà, alla luce di altre vicende mostrate allo spettatore in contemporanea, non lo è affatto. Tutto ha una ragione, secondo un principio di causa-effetto, e lo spettatore ha il privilegio di osservare dall’alto i fatti divertendosi a individuare le interconnessioni e gli eventi-cause che creano reazioni a catena: ciò che “sembra” fatale in realtà è determinato dalla volontà dei protagonisti e dalle loro azioni precedenti. In Intermission la storia ha origine proprio da un gesto di provocazione nei confronti del destino: John, che è felicemente fidanzato e innamorato con una ragazza, decide improvvisamente e senza alcuna spiegazione di lasciarla per metterla alla prova e vedere come si comporta. Ovviamente la ragazza, dopo aver sofferto un mese, si mette con un odiosissimo e anziano direttore di banca che lascia vigliaccamente la moglie per andare a vivere con lei. Da questo plot iniziale un susseguirsi di innumerevoli vicende che coinvolgono altri personaggi legati alle due coppie. La sceneggiatura è dunque complessivamente ben strutturata e stupisce con momenti di grande effetto e intelligenza: il gusto per il colpo di scena tradisce la formazione dello sceneggiatore che proviene, come il regista, dal teatro. Fra i limiti si può individuare un richiamo troppo insistito a Magnolia nella scelta di una colonna sonora didascalica e in certi personaggi come il poliziotto giustiziere e il monello di strada, strumento inconsapevole e birichino di una superiore giustizia di origine divina.
[giugno 2004]
regia: John Crowley sceneggiatura: Mark O’Rowe fotografia: Ryszard Lenczewski montaggio: Lucia Zucchetti musica: John Murphy interpreti: Colin Farell, Shirley Henderson, Kelly McDonald, Colm Meaney, Ciclian Murphy, Brian F. O’Byrne, Deidre O’Kane produzione: Steve Wooley, Neil Jordan, Alan Moloney per Brown Sauce Film, Company of Wolves, Parallel Films origine: Gran Bretagna, Irlanda 2003 durata: 105’ distribuzione: Mikado
