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INTRAMONTABILE EFFERVESCENZA

Pubblicato il 18 gennaio 2007 da Nicola Cordone


INTRAMONTABILE EFFERVESCENZA

Deliziosa commedia romantica sul mondo della terza età, dal sapore “effervescente e naturale”, proprio come pubblicizzano le etichette dei noti prodotti nostrani, che garantiscono un’armoniosa miscela di elementi gassosi e sostanze naturali. Davvero innata appare l’energia vitale dell’anziana protagonista Elsa – brillantemente interpretata da China Zorrilla – carica di una positività che sembra far bollire ogni fotogramma del film di una “intramontabile effervescenza”. La forza ed il magnetismo dei sogni sono le molle che mettono in moto i meccanismi narrativi del film e vengono simbolicamente rappresentati e “realmente” incarnati dal personaggio femminile principale, un’ultra ottantenne che ha passato ben sessant’anni ad inseguire l’idea di immergersi con il suo innamorato nella fontana di Trevi, come Anita e Marcello nel film di Fellini.

La speranza che un giorno i desideri arrivino a congiungersi con l’oggettività della vita è un movente in grado di raggirare le difficoltà e dà una spinta propulsiva verso un futuro che è sempre vissuto come presente: l’atteggiamento naturalmente ottimista di Elsa rende assolutamente legittima, si direbbe reale, la menzogna; la protagonista, quando necessario, mente indistintamente a chiunque, persino alle persone a lei più care – l’ex marito, il figlio, il nuovo amore -, ma è spinta a far ciò dal desiderio e non, come avviene comunemente, dalla paura. Questa signora in carne, colorata, “profumata”, golosa di vita senza mai esserne satolla è un personaggio fantastico; il nutrirsi continuo dell’esistenza e della sua rappresentazione fanno di lei una figura mitica nell’immaginario cinematografico, parente stretta del magnifico borderline di Big Fish e delle sue avventure oniriche e fiabesche.
La scelta di opporre, a questa carica protoniana, la sobrietà, la compostezza e la normalità – o pazzia, a secondo dei punti di vista – di Alfredo si rivela soluzione necessaria e spontanea allo stesso tempo: l’anziano vedovo borghese è un uomo mite, compassato, discreto e razionale; la sua forma mentis è strutturalmente antitetica a quella di Elsa e ciò si riflette sui comportamenti, gli stili di vita e la filosofia di fondo; eppure l’attrazione calamitica dell’immaginazione, che cattura entro le sue orbite le anime più scure, coopta l’anziano depresso, disintegrando la muraglia dei preconcetti, e la tristezza si dissolve.
Da dove nasce, se c’è, la poesia di questo film? A nostro giudizio dalla dialettica, generata dalla vita stessa, che pone di fronte l’essere transeunte e l’eterna giovinezza dei sentimenti, e il montaggio della morte interviene, nella sua nettezza, senza inabissare gli uomini nell’angoscia del suo indecifrabile mistero. Ma la fisicità di corpi segnati dallo scorrere del tempo, porta con sé anche l’impressione di una perdita culturale; così, osservando la cena a lume di candela di Elsa e Alfredo, ci sentiamo partecipi di quelle che supponiamo esser state le loro vite, mentre un timer di certezza assoluta ci richiama duramente alla realtà.
I dialoghi, conditi di uno humour raffinato, rendono adeguatamente l’idea della dignità civile di alcuni personaggi del passato ed è interessante osservarli in un contesto contemporaneo (molto divertente la scena del diverbio tra nonno e nipote) cinico, egoista e spesso volgare.
L’innegabile romanticismo del film, che coesiste assieme all’ottimismo dell’immaginazione, effonde i suoi languidi umori anche nel rimpianto per un cinema che non esiste più: l’ampio spazio concesso all’amarcord della Dolce vita è molto più di una citazione, di un omaggio o di un semplice spunto narrativo; un cinema fatto, con esigui mezzi, di storie, di poesia, di realtà e, come in questo caso, di sogni.


CAST & CREDITS

Intramontabile effervescenza; Regia: Marcos Carnevale; Sceneggiatura: Marcos Carnevale, Lily Ann Martin, Marcela Guerty; Fotografia: Juan Carlos Gomez; Scenografie: Satur Idarreta; Montaggio: Nacho Ruiz Capillas; Musiche: Lito Vitale; Interpreti:China Zorrilla (Elsa), Manuel Alexandre(Fred), Blanca Portillo(Cuca), Roberto Carnaghi (Gabriel); Produttore: Josè Antonio Felez; Produttore associato: Carlos Andrada; Distribuzione: Lady Film; Durata: 106’.


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