Invisible Film Festival 2008: i film che non abbiamo visto

In provincia di Salerno, la città di Cava de’ Tirreni ha ospitato la seconda edizione dell’Invisible Film Festival dal 16 al 20 settembre. Il pubblico aveva seguito con interesse il primo appuntamento lo scorso anno ed ha dimostrato entusiasmo anche alle proiezioni di questi giorni del “cinema invisibile”. Dieci pellicole italiane, penalizzate da una distribuzione insufficiente sul territorio nazionale, sono state selezionate da una giuria coordinata dalla sceneggiatrice Anna Pavignano e dall’attrice, neoproduttrice, Maria Grazia Cucinotta. Premiati Cover Boy di Carmine Amoroso quale miglior film, Sfiorarsi di Angelo Orlando per la miglior sceneggiatura e regia, mentre gli interpreti più apprezzati sono stati Luca Lionello per Cover Boy, Valentina Carnelutti e Veronica Mazza, rispettivamente per i film Sfiorarsi e Ci sta un francese, un inglese e un napoletano. Come attori non protagonisti, il premio Farfariello per il cinema è stato assegnato a Paolo Sassanelli per Rosso come il cielo e a Sara Tommasi per Ultimi della classe, mentre il riconoscimento per la migliore produzione è andato alla formula di auto-produzione che ha realizzato Il nostro messia. Un secondo gruppo di giurati, formato dalle scuole superiori della città, ha invece premiato “Ultimi della classe” di Luca Buglione e la coppia Sarah Maestri-Andrea De Rosa, già collaudata in Notte prima degli esami. Menzioni speciali infine per il documentario sulla vicenda dei rifiuti in Campania Biutiful Cauntri e per Family Game. La serata conclusiva del 20 ha visto una sfilata di star campane dello spettacolo come i comici Alessandro Siani ed Enzo Fischetti, l’attore Maurizio Casagrande e lo speaker radiofonico Pippo Pelo. Oltre alle premiazioni di rito, gli ospiti hanno intrattenuto il pubblico con la loro verve, riscaldando quanti erano seduti fra gli spalti e sferzati da un vento freddo che ha rammentato l’inizio dell’autunno.
L’Invisible Film Festival è nato per dare una seconda chance a delle opere che altrimenti rischierebbero di essere viste dai soli registi e dagli interpreti che vi hanno preso parte. E’ questa l’idea che ha mosso il direttore artistico della manifestazione Pasquale Falcone, proprio uno di quegli autori che con i suoi primi film, Amore con la S maiuscola e Lista civica di provocazione, è stato messo all’angolo nella competizione con i grandi distributori. Ma accanto alla rivalutazione del cinema italiano “minore”, l’Invisible Film Festival è un omaggio ad un illustre cittadino cavese, Eduardo Migliaccio, meglio conosciuto come Farfariello, esponente di punta del teatro leggero del primo ‘900, emigrato in America ma nato proprio nella cittadina salernitana. A questa figura sono infatti intitolati i premi consegnati ai vincitori della kermesse. Il festival ha trasformato per una settimana Cava de’ Tirreni in un grande cinema all’aperto, con quattro punti visione allestiti lungo il corso principale costeggiato dai portici antichi. Le sale “invisibili”, dedicate a Fellini, Gassman, Pasolini e Troisi hanno portato il cinema per le strade, attirando un folto numero di curiosi che per una volta hanno0 tralasciato lo shopping per trascorrere qualche ora i compagnia delle immagini in movimento.
