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Ken il Guerriero - La Leggenda di Hokuto

Pubblicato il 5 luglio 2008 da Alfonso Mastrantonio


Ken il Guerriero - La Leggenda di Hokuto

In occasione dei 25 anni dalla pubblicazione del fumetto Hokuto No Ken, arriva nelle sale italiane il primo capitolo di una pentalogia di lungometraggi animati attesissima dai fan di tutto il mondo. L’operazione sembra configurarsi come un’autentico omaggio al lavoro di Hara e Buronson, riproponendo in grandissima parte vicende già note agli appassionati e limitandosi a portarle a nuovo splendore grazie a più recenti tecniche di animazione e colorazione. Lo staff guidato da Imamura opta quindi per una vera e propria celebrazione del personaggio di Kenshiro e della mitologia ad esso correlata: icona impregnata di estetica anni ’80, nata dalla dichiarata contaminazione tra le ambientazioni postatomiche di Mad Max, l’ipertrofia fisica degli cineculturisti Stallone e Schwarzenegger e gli urletti di combattimento di Bruce Lee, è stata capace di mantenere intatta la propria popolarità attraverso gli anni e le nuove leve di otaku, confermandosi come una delle più longeve e popolari dello sconfinato universo manga.

In questo primo capitolo della pentalogia, in particolare viene riproposta la vicenda di Shu e Sauzer, già presente nella prima serie dell’anime del 1984: dopo anni di sconsiderati conflitti atomici, l’umanità superstite vive allo sbando in un mondo ridotto ad un cumulo di macerie e dominato dalla violenza. Bande di crudeli assassini impazzano impunite per le lande desertiche e gli eserciti dei sanguinari imperatori Raoul e Sauzer, esponenti delle sacre scuole di arti marziali di Hokuto e di Nanto, si sfidano nella conquista del potere assoluto. L’unico in grado di frapporsi fra i due tiranni per riportare pare essere il giovane Kenshiro, ultimo discendente della scuola di Hokuto e fratello adottivo di Raoul. Mosso dall’odio per chi usa la propria forza contro i più deboli, Ken affronterà direttamente Sauzer, affiancando i ribelli capitanati da Shu, valoroso guerriero Nanto che in passato ha sacrificato la propria vista per salvare la vita al giovane predestinato.

Pur mantenendo una fedeltà pressochè assoluta nella rappresentazione degli episodi cruciali già presenti nella serie, Ken il Guerriero - La Leggenda di Hokuto sorvola su una lunga serie di scene di combattimento minori, riducendo sensibilmente la percentuale di gore a cui l’anime ci aveva abituato. Per tranquillizzare i patiti va comunque detto che il sangue continua ad essere versato e schizzato a litri. Semplicemente la frequenza delle classiche esplosioni di teste e di arti è qui cadenzata, specialmente nella prima parte del film, da corposi approfondimenti della psicologia dei protagonisti, esponenti di un’umanità esanime e disperata, schiacciata tra l’uso ormai necessario della violenza e la speranza in un prossimo futuro di pace. Questo assioma è perfettamente incarnato dal nuovo personaggio femminile introdotto, l’amazzone Reina, la cui vicenda conferisce una nuova sfumatura rosa al livido e funebre personaggio di Raoul (curiosamente rappresentato nel film in versione biondo ossigenato). Proprio per caratterizzare al meglio la figura di Reina, inoltre, è stata chiesta la collaborazione di Tsukasa Hojo, autore di manga di successo come City Hunter e Occhi di Gatto, considerato un vero e proprio specialista nel tratteggiare, nel disegno e nella psicologia, i personaggi femminili.

Dal punto di vista dell’animazione, saltano piacevolmente agli occhi le modifiche ottenute attraverso l’uso dell’animazione 3D, sfoggiata in diverse scene per suggestivi giochi visivi con acqua, luce e vapore, e la colorazione digitale che ha permesso effetti di cangianza nell’uso del colore e dell’ombreggiatura. Il tratto stilistico, volutamente disomogeneo, è sottile e realistico nelle scene dialogiche, per inspessirsi e incupirsi nei combattimenti, accentuando le muscolature michelangiolesche in maniera persino più evidente che nella serie animata.

Nel complesso, la North Star Pictures non cerca di attirare nuovo pubblico o rielaborare eccessivamente un prodotto già vincente, ma conta piuttosto sulla fedeltà della propria numerosa fan base, consegnandole un nuovo oggetto di culto le cui novità più eclatanti investono prettamente l’aspetto visivo.


CAST & CREDITS

(Shin kyûseishu densetsu Hokuto no Ken: Raô den - Jun’ai no shô); Regia: Takahiro Imamura; soggetto: Buronson, Tetsuo Hara; sceneggiatura: Nobuhiko Horie, Yoshinobu Kano, Katsuhibo Manabe; fotografia: Masato Sato; montaggio: Jun Taguma; musica: Yuki Kajura; dipartimento di animazione: Nobuto Sakamoto, Tsukasa Hojo; direttore doppiaggio italiano: Aldo Stella doppiatori italiani: Lorenzo Scattorin (Kenshiro), Diego Sabre (Sauzer), Dario Oppido (Raoul), Marco Balzarotti (Shu), Ivo De Palma (Toki), Sonia Mazza (Reina); produzione: North Star Pictures; distribuzione: Mikado Film, Yamato Video; origine: Giappone 2006; durata: 95’; web info: sito ufficiale.


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