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L’Amore di Marja

Pubblicato il 17 marzo 2004 da Simona Morgantini


L'Amore di Marja

La storia di Marja è quella di una bellissima ragazza hippy piena di vita che vive con spensieratezza e gioia gli ideali degli anni Settanta finché i problemi economici e familiari non spezzano bruscamente i suoi sogni. La donna allora cade nella depressione e tenta di difendersi con la follia. Marja è un po’ il simbolo di tutta una generazione, quella dei figli dei fiori che entra in crisi e spesso va alla deriva nelle droghe o nell’alienazione. Ma la protagonista-eroina si riscatta e si salva attraverso l’amore per le figlie, alle quali riesce a trasmettere comunque la sua fiducia nella fantasia e la speranza di poter costruire un mondo migliore di pace e di libertà. Il film affronta anche il problema degli scontri culturali: Marja è finlandese e per problemi economici deve seguire il marito siciliano. La ragazza viene costantemente spiata e bollata a priori per i suoi atteggiamenti stravaganti e scostumati. La sua solitudine diviene insopportabile quando anche il marito si schiera con parenti e compaesani rimproverandola per i suoi atteggiamenti innocentissimi e solo un po’ bambineschi. Ormai non la capisce più e finisce per abbandonarla per andare a lavorare all’estero. A questo punto Marja si adegua alla società fino all’annientamento dell’alienazione e la figlia Alice adolescente dovrà farle da madre. Il film è tratto dalla commedia teatrale Amarsi da pazze della stessa regista (opera segnalata al Premio IDI Autori Nuovi) e i bellissimi dialoghi che si svolgono nella casa-prigione fra Marja e le figlie Alice e Sonia risentono molto, felicemente, di un’impostazione drammaturgica. La frattura che si sviluppa all’interno della famiglia è bene descritta dalla Ciccone attraverso il contrasto fra le immagini serene e solari della vita di Marja nella Comune in Finlandia e quelle successive di squallore in una Sicilia bellissima ma arida, tragica e violenta, di donne mortificate e vestite di nero. Le figlie imparano presto dalla madre a fuggire nel mondo della fantasia e del gioco e la Ciccone fa riferimento di continuo a immagini oniriche che si alternano alla realtà. La regista al suo secondo film conferma il talento originale già dimostrato nel suo esordio Le sciamane.

[marzo 2004]

regia: Anne Riitta Ciccone sceneggiatura: Anne Riitta Ciccone fotografia: Franco Di Giacomo montaggio: Letizia Caudullo musica: Giovanni Renzo interpreti: Laura Malmivaara, Vincenzo Peluso, Erika Lepistö, Annika Lepistö, Veronica Visentin, Sara Filizzola Hartmann, Nino Frassica produzione: Francesco Torelli Productions origine: Italia 2003 durata: 90’ distribuzione: La Trincea

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