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L’ARTE DEL SOGNO

Pubblicato il 22 gennaio 2007 da Antonio Pezzuto


L'ARTE DEL SOGNO

Michel Gondry probabilmente non piace ai “cinefili puri”. Francese, trapiantato ad Hollywood, deve la sua fama soprattutto ai suoi video, da Björk ai White Stripes, e ad un film geniale di un paio di anni fa, Eternal Sunshine of the Spotless Mind (Se mi lasci ti cancello), con Jim Carrey nei panni di Joel Barish, che non vuole cancellare dalla sua mente la fidanzata Clementine, mentre lei ha cancellato lui, letteralmente.
Di amori che si infrangono, parla Eternal Sunshine, un paio di video e anche questo The Science of Sleep, piccolo capolavoro passato fuori concorso, interpretato da Gael Garcia Bernal e da una splendida e adirata Charlotte Gainsbourg, dalla trama in apparenza non molto complicata: un ragazzo (Stephane) torna a Parigi dal Messico e si installa a casa della madre. Parla male francese (e pensa in inglese, questa l’unica pecca che riconosciamo al film, ma il doppiaggio italiano "uniformerà" il tutto), conosce la vicina (Stephanie), si interessa all’amica di questa vicina, si innamora della vicina di cui sopra, la lascia, si reinnamora, lei lo lascia per un altro incontrato ad una festa dove lei indossava un meraviglioso maglioncione bianco e ballava e lui beveva la birra direttamente dall’erogatore, tornano insieme, e così via. A complicare le cose (che, come nella vita sembrano complicate, ma poi sono molto più banali) Gondry inserisce i sogni di Stephane e l‘incapacità dello stesso di confondere il vero con l’irreale.
Stephane, però, non si sdoppia. Nei sogni e nella vita mantiene stessi caratteri e stesse ambizioni. Ama Stephanie per le sue manone grandi, le chiede, dopo averla lasciata, se lei piangerebbe per la sua morte, immagina programmi televisivi lisergici, costruisce mari con il cellophane, e con questa acqua di plastica spegne passanti incauti, che bruciano vivi arsi sotto le finestre della loro casa parigina bruciati dalle cicche lanciate distrattamente. Gridando, assieme a Stephanie, “W l’anarchia del cellophane!”.
E progetta calendari, dedicando ogni mese ad una grande catastrofe, disegnando aerei che si schiantano, mari che si esaltano, terre che si aprono. Un calendario difficile da vendere, perchè c’è bisogno di molto senso dell’umorismo per poterlo comprare, e nella casa editrice dove la mamma lo ha messo a lavorare, questo senso dell’umorismo fatica ad imporsi. Senso dell’umorismo fondamentale anche per amarlo questo film, dove una televisione viene gettata nelle acque del Canale di Saint Martin non tanto perchè la televisione è brutta, quanto per dare ad uno dei personaggi di contorno un’“immagine di solidità intellettuale” ha detto il regista, che ammette di costruire i suoi personaggi pensando a se stesso, cosa d’altronde ovvia, perchè se non ci si mette in mezzo, non si arriva da nessuna parte.

Conferenza Stampa de L’Arte del Sogno con Michel Gondry e Gael Garcia Bernal


CAST & CREDITS

(The Science of Sleep) Regia: Michel Gondry; soggetto e sceneggiatura: Michel Gondry; fotografia: Jean-Louis Bompoint; montaggio: Juliette Welfling; musica: Jean-Michel Bernard; scenografia: Ann Chakraverty, Pierre Pell, Stephane Rosenbaum; interpreti e personaggi: Gael Garcia Bernal (Stephane Miroux), Charlotte Gainsbourg (Stephanie), Alain Chabat (Guy), Miou-Miou (Christine Miroux), Emma De Caunes (ZOE’); produzione: Georges Bermann; distribuzione: Mikado; origine: Usa 2006; durata: 105


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