Dopo il fortunato esordio del trio animalesco più improbabile dell’era glaciale, Manny il mammuth, Diego la tigre dai denti a sciabola e Sid il bradipo, coadiuvati da Scrat lo scoiattolo preistorico, tornano sugli schermi cinematografici di tutto il mondo con il secondo capitolo della serie L’Era Glaciale: Il disgelo. Se nel primo film, i tre animali combattevano contro il freddo e la neve, al fine di sopravvivere al lungo inverno glaciale, in questo sequel si trovano innanzi un nemico forse anche peggiore: l’acqua. I ghiacci perenni, in via di scioglimento a causa dell’innalzamento delle temperature, mantengono asciutta la valle dove vivono centinaia di animali di specia diverse, ma ancora per poco. La diga naturale sta per cedere e l’unica salvezza per Manny, Diego, Sid e gli altri abitanti di quel piccolo AcquaPark è la migrazione verso il lato opposto della valle, ove, secondo un curioso imbonitore preistorico, dovrebbe trovarsi una barca (leggasi Arca di Noè) che li porterebbe tutti in salvo. Sulla strada verso la salvezza, i nostri tre amici (alle cui avventure fanno da contrappunto gli sketches di Scrat, evoluto al ruolo di vero deus ex machina et locus, e della sua ormai mitica ghianda) avranno modo di complicare la vicenda: Manny, ormai sull’orlo dell’estinzione, incontra una sua simile che però si crede una opossum; Sid verrà rapito da una tribù di mini-bradipi multicolori ed aiuterà Diego a superare la sua paura per l’acqua. A peggiorare ancora le cose ci penseranno due mostri marini, resuscitati dal disgelo, che daranno del filo da torcere alla compagine preistorica, senza però impedire il rituale happy ending.

Il film è un sequel in crescendo. Certo, manca la sorpresa del primo episodio (di quella che probabilmente diverrà una trilogia) eppure, in un’ottica generale, questo è uno dei sequel più riusciti degli ultimi anni: nella forma così come nell’anima. Merito di questo risultato va al team dei Blue Sky Studios, di cui fanno parte sia Carlos Saldanha (regista del film) che Chris Wedge (regista del primo L’Era Glaciale, qui in veste di produttore esecutivo): è grazie al loro sforzo e a quello di Peter de Sève (characters designer) che il film riesce a svilupparsi in maniera equilibrata. I nuovi personaggi creati, ovvero Ellie, la stramba mammuth-opossum di cui si innamora Manny, così come Eddie e Crash, i due fratelli opossum di Ellie, scanzonati ed attaccabrighe, sono perfettamente incorporati nella storia ed interagiscono al meglio con quelli già presenti nel primo capitolo; in particolare i due mammuth, assumono il ruolo di principali attanti nella storia (tanto che Manny si autodefinirà padre del gruppo indicando poi Ellie come la madre dello stesso) relegando il povero Diego al semplice compito di comprimario, mentre Sid ha nuovamente il compito di collante (appiccicaticcio) del branco che, nonostante tutto, rimarrà unito (ed ampliato) ancora una volta.

L’Era Glaciale 2 - Il Disgelo, si preannuncia come uno dei migliori film d’animazione dell’anno: potendo contare su una storia ben congegnata, personaggi ormai collaudati (a cui si aggiungono le tre new entries) ed una animazione grafica sempre più all’avanguardia, non tarderà a bissare il successo del suo predecessore.

(Ice Age 2: The Meltdown) Regia: Carlos Saldanha; soggetto: Peter Gaulke, Gerry Swallow; sceneggiatura: Peter Gaulke, Gerry Swallow, Jim Hecht; art director: Thomas Cardone; montaggio: Harry Hitner; musica: John Powell; interpreti: Pino Insegno (Diego), Claudio Bisio (Sid), Leo Gullotta (Manny), Roberta Lanfranchi (Ellie), Lee Ryan (Eddie), Francesco Pezzulli (Crash); produzione: Lori Forte per Blue Sky Studios e Twentieth Century Fox; distribuzione: Twentieth Century Fox; origine: USA, 2006; durata: 91’; web info: IceAgeTheMeltdown.