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L’ultimo Crodino

Pubblicato il 16 agosto 2009 da Antonio Valerio Spera


L'ultimo Crodino

Una storia vera ed una nuova coppia di interpreti per il cinema italiano. La storia è quella del fallimentare "rapimento" della bara di Enrico Cuccia e gli attori che muovono la vicenda sono Ricky Tognazzi ed Enzo Iachetti, per la prima volta insieme.
Da questi elementi ci si aspetta un film originale, e così in effetti è. Raccontare sullo schermo, in chiave di commedia nera, una storia puramente italiana oramai quasi dimenticata costituisce senza dubbio un atto artisticamente coraggioso, soprattutto considerando il periodo che sta attraversando la commedia nostrana, certamente non ricco di novità e di voglia di rischiare. Il merito va riconosciuto sia agli sceneggiatori sia al regista Umberto Spinazzola, nonché agli attori Iachetti e Tognazzi, che hanno creduto nel progetto ed hanno prestato i loro volti ai due, tanto assurdi quanto reali, protagonisti.
La storia si svolge nella Val di Susa, cornice scenografica e culturale delle vicende, nei giorni precedenti ed appena successivi alla morte del re della finanza: un passato vicino nella storia del nostro paese e che risulta perfettamente attuale. I due improbabili criminali, Crodino un piccolo imprenditore, Pes operaio in fabbrica, sembrano usciti dall’Italia di oggi, abbattuta dalla dalla crisi economica. Il panorama descritto da Spinazzola presenta, dunque, un forte legame con la situazione presente e cela, di conseguenza, un importante discorso politico che guarda al nostro paese con occhio ironicamente critico e che mette in evidenza lo status costantemente preoccupante del cittadino italiano, che non ha bisogno di una depressione economica per urlare all’allarme.
Ma d’altronde questa è l’Italia che da sempre è stata raccontata dalla nostra commedia e dal nostro cinema in generale. Per questo motivo dunque, L’ultimo Crodino, se da un punto di vista contenutistico risulta fortemente attuale, da un’altra prospettiva richiama alla mente la grande commedia all’italiana del passato. Per assurdo, però, quest’aspetto più che rappresentare un punto di forza per l’opera, costituisce probabilmente la sua più grande debolezza. Il regista Umberto Spinazzola, sebbene riesca a dare una compattezza narrativa al racconto, rimane purtroppo in bilico nella scelta estetica e tonale. L’atmosfera da black comedy non risulta il miglior “contenitore” per le vicende di questi due personaggi da commedia all’italiana e gli sprazzi malinconici che condiscono il racconto avrebbero dovuto trovare un contraltare di cattiveria satirica che invece risulta quasi assente. Il regista infatti si muove troppo empaticamente nei confronti dei due protagonisti, senza mai condannarli, anzi compatendoli in ogni loro azione e quindi infondendo l’atmosfera di sentimenti umani che non lasciano spazio ad un “atteggiamento noir” aspro e feroce. Il risultato di questa indecisione registica è un film che funziona nel ritmo, ma che purtroppo non sa che strada prendere stilisticamente, apparendo come un ibrido che porta in sé diverse matrici non adeguatamente coese ed allineate.
Ad impreziosire la pellicola e a darle una spinta in più, che riesce a celarne in parte i difetti, è l’ottima prova della coppia Tognazzi-Iachetti: due attori inaspettatamente complementari che, soprattutto il secondo, ci regalano un’interpretazione ricca di sfumature e di umanità.


CAST & CREDITS

(L’ultimo Crodino) Regia: Umberto Spinazzola; soggetto: Pietro Galeotti; sceneggiatura: Michele Pellegrini, Francesco Cenni, Federico Mazzei; fotografia: Luciano Federici; montaggio: Osvaldo Bargero; musica: Giuseppe Fulcheri; interpreti: Ricky Tognazzi (Crodino), Enzo Iachetti (Pes), Serena Autieri (Patrizia), Marco Messeri (Maresciallo), Dario Vergassola (Callisto); produzione: Luna Rossa Cinematografica / On My Own; distribuzione: Mikado Film; origine: Italia; durata: 100’.


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