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La classe

Pubblicato il 10 ottobre 2008 da Antonio Valerio Spera


La classe

Dietro l’idea di Entre les murs c’è Francois Bègaudeau, insegnante al liceo autore di quattro romanzi e di una biografia su Mick Jagger. Il film infatti è tratto dal suo testo omonimo che trae spunto dalla sua esperienza didattica.
Entre les murs diretto da Laurent Cantet è un’opera che tratta con sentimento e partecipazione il mondo scolastico ed il rapporto docente/alunni. Intepretato dallo stesso Bègaudeau, autore anche della sceneggiatura insieme al regista e a Robin Campillo, il film offre uno spaccato della realtà giovanile di oggi e delle disagi che governano la scuola francese. Ciò che viene rappresentato è l’anima di un paese (la Francia) che stenta a trasformare la multietnicità che la caratterizza in uno status multiculturale. E questo difficile aspetto sociale viene analizzato dal basso, dagli occhi dei preadolescenti appunto. La sceneggiatura non vuole infatti raccontare semplicemente le vicende di una classe durante l’intero anno scolastico, ma intende universalizzare a discorso socio-politico l’analisi culturale focalizzata sulle relazioni che si instaurano tra i giovani personaggi.
Tre sono gli elementi che fanno la forza di questa gioiello filmico. Innanzitutto, il notevole lavoro di sceneggiatura. I tre autori impreziosiscono il racconto con una dovizia di dettagli impressionanti che, insieme alla naturalezza ed al realismo dei dialoghi, immergono l’opera in un cornice quasi documentaristica. In più lo script ha il suo maggior pregio nel raggiungimento di una coralità che ingloba l’intero gruppo dei personaggi, dando ad ognuno di essi connotazioni precise e lasciando trapelare con sottigliezza le loro singole storie.
Il secondo aspetto dominante, che non può non saltare subito all’occhio, è la straordinaria scelta del cast. Oltre al professor Francois Bégaudeau, straordinario nel suo ruolo di insegnante costretto a lottare con la varietà culturale della sua classe e con l’insolenza di alcuni suoi membri, impressiona il perfetto lavoro sui caratteri degli studenti. La sensazione che arriva guardando il film è quella di trovarsi di fronte ad una vera realtà scolastica, per nulla artefatta, veritiera in ogni scambio di battute ed in ogni dinamica interna.
L’essenzialità e la leggerezza della regia di Cantet rappresentano il terzo punto di forza dell’opera. Lo spettatore si lascia incantare e trasportare dal suo stile che non azzarda costruiti movimenti di macchina, che si struttura su frequenti primi piani e rari totali e che rende al meglio l’impianto documentaristico che richiedeva la sceneggiatura.
Entre les murs non è il classico film sul mondo dell’insegnamento. Non ha l’epos di un’opera come L’attimo fuggente né l’estremizzazione caratteriale dei personaggi come in Dangerous Minds. Cantet ci lascia sempre all’interno delle mura dell’edificio scolastico, senza entrare mai nelle vite personali esterne ad esse. L’evoluzione narrativa è quasi inesistente. Assistiamo ad interminabili lezioni di Francois, alle riunioni dei consigli di classe, alle ricreazioni degli studenti. Solo nel finale è presente uno sviluppo del racconto con l’espulsione dalla scuola di un ragazzo malese dopo una discussione tra l’insegnante ed i suoi studenti.
Ma ciò non è un limite per il film. Anzi, attraverso le lunghe lezioni/dibattiti rappresentate Cantet pone in evidenza, a volte in modo implicito a volte esplicitamente, quei problemi culturali che sono presenti nella società francese. Nonostante il tocco leggero del’intera opera, tematiche come l’immigrazione e l’integrazione vengono fuori con impeto dal racconto.
Senza ombra di dubbio, Entre les murs è la vera sorpresa del concorso. Con singolarità ed originalità, il film di Cantet si fa strada tra i film presentati in competizione, brillando di emozioni e di verità.


CAST & CREDITS

(Entre les murs); Regia: Laurent Cantet; soggetto: dal romanzo Entre les murs di Francois Bègaudeau;sceneggiatura: Laurent Cantet, Francois Bégaudeau, Robin Campillo; fotografia: Pierre Milon, Catherine Pujol, Georgi Lazarevski; montaggio: Robin Campillo, Stéphanie Lèger; interpreti: Francois Bégaudeau (Francois), Franck Keita (Souleymane), Rachel Régulier (Khoumba), Vincent Caire (Vincent), Jean-Michel Simonet (preside); produzione: Haute et Court, France 2 Cinéma.; distribuzione: Mikado; origine: Francia; durata: 128’


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