X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



La cosa giusta

Pubblicato il 26 novembre 2009 da Gaetano Maiorino


La cosa giusta

Le paure post 11 settembre continuano a condizionare il modo di vivere nei paesi occidentali, Italia compresa, e la diffidenza, l’odio, il pregiudizio, sono sempre più raccontati anche sul grande schermo. Prova a farlo anche Rai Cinema con una produzione dai toni decisamente televisivi, mettendo in campo due attori molto apprezzati, il giovane Paolo Briguglia e il più esperto Ennio Fantastichini, in un film che segna l’esordio nel lungometraggio di Marco Campogiani.
Briguglia è Fusco, un poliziotto che vuol far carriera nell’antiterrorismo, parla l’arabo e studia per diventare commissario. Viene affiancato al veterano Monti (Fantastichini) in un’operazione di sorveglianza nei confronti di Khalid, tunisino accusato di favoreggiamento per aver ospitato due terroristi in casa, ma scarcerato dopo due anni e in attesa di essere del tutto assolto in appello dall’accusa. I due si fanno scoprire e mandano a monte l’operazione, ma a causa di alcune minacce ricevute da Khalid, gli viene assegnato un nuovo compito, quello di fargli da scorta, vivendo ogni momento della giornata insieme a lui. Inizia in maniera intrigante, prosegue con toni da commedia, si conclude con un finale molto amaro, che fa risaltare la personalità del personaggio meno amato fino a quel momento, rendendolo poi suo malgrado una specie di eroe che salva il compagno in pericolo. Fosse una fiction televisiva da passare in prima serata, La cosa giusta sarebbe perfetta per il target a cui si rivolgerebbe. Toni leggeri, battute che fanno sorridere, un certo mistero. Sembra di trovarsi di fronte a un’evoluzione positiva del genere poliziesco che prolifera sul nostro piccolo schermo. Ma siamo al cinema, e non basta qualche sorriso e un po’ di pericolo a dare spessore a un film. La struttura messa in scena sa di già visto: il poliziotto giovane e idealista contro il poliziotto esperto e disilluso; il principio della colpevolezza fino a prova contraria contro i sentimenti e la fiducia che nascono dalla vera conoscenza dello straniero. Il taglio delle inquadrature richiama fin troppo i prodotti seriali nostrani, la sceneggiatura ha una composizione solida, senza buchi narrativi, ma i dialoghi non sempre sono credibili, a volte sembrano forzati e anche gli attori ne risentono risultando poco naturali nelle loro interpretazioni. La psicologia dei due protagonisti è forse l’aspetto su cui si poteva poi lavorare di più. È sempre difficile comprendere quale sia la cosa giusta, sia per un ragazzo alle prime armi che per un uomo esperto e abituato a vivere situazioni lavorative molto delicate. Fusco seguendo l’istinto rovina ciò che di buono aveva costruito sia a livello professionale che personale; Monti fa lo stesso ma per aver agito secondo ragione e per troppo zelo. Sembra non ci sia via di scampo. Eppure questo discorso interessante non viene messo in evidenza abbastanza, non c’è tensione nei momenti critici, nelle scene in cui la decisione cambia il destino dei protagonisti. Anzi, entrambi i punti fondamentali sono lasciati completamente fuori campo, svelati poi soltanto quando se ne vengono a sapere le conseguenze. L’effetto sorpresa è tuttavia troppo blando e nel finale troppe spiegazioni sono affidate ai dialoghi tra i due protagonisti. Un meccanismo ancora una volta troppo debitore alla TV che calcola i suoi ritmi narrativi tra gli intermezzi pubblicitari e che preferisce restare in superficie anziché scavare nel profondo emozionale di una storia, per far sì che possa essere guardata senza troppo impegno.


CAST & CREDITS

(La cosa giusta); Regia: Marco Campogiani; sceneggiatura: Marco Campogiani, Giovanni de Feo; fotografia: Maurizio Calvesi; montaggio: Mauro Maffucci; musica: Theo Teardo; interpreti: Paolo Briguglia (Eugenio Fusco), Ennio Fantastichini (Duccio Monti), Ahmed Hafiene (Khalid); produzione: Toma cinematografica, Rai Cinema; distribuzione: Istituto Luce; origine: Italia, 2009; durata: 90’.


Enregistrer au format PDF