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LA CURA DEL GORILLA

Pubblicato il 4 febbraio 2006 da Francesca Romana Buffa


LA CURA DEL GORILLA

Non c’è dubbio, in Italia è il momento del noir. Lo spaghetti-noir, per l’esattezza. Così il regista Carlo Sigon definisce il suo primo lungometraggio La cura del Gorilla, tratto dall’omonimo libro di Sandrone Dazieri. Noir per le ambientazioni, i colori e l’omicidio; spaghetti perché non si prende mai sul serio. Sandrone, detto il Gorilla, è il personaggio di fantasia a cui lo scrittore ha donato il proprio nome, un buttafuori dalla doppia personalità: quella del Gorilla la prima, bonaria, cialtrona ed ironica e quella del Socio la seconda, razionale fredda e violenta. Gorilla ed il Socio convivono insieme nello stesso corpo fin da bambino, prendendo il sopravvento su l’uno all’addormentarsi dell’altro. Reduce da una coltellata che lo ha quasi ammazzato, Sandrone accetta di fare da accompagnatore a Jerry Warden, una vecchia star americana. Ma mentre segue di malavoglia il suo compito, si trova a dover aiutare Vera, una bellissima Stefania Rocca, a cui hanno ucciso il fidanzato albanese. Con una forte dose di ironia e tinte noir, il regista mescola momenti di spaghetti-western alla Sergio Leone, trasforma il personaggio dell’investigatore in una specie di bizzarro Sceriffo e infarcisce il film di inseguimenti alla Starsky & Hutch . Il risultato è un film divertente, leggero e ben confezionato, sempre sopra le righe, sardonico e mai eccessivo, che ammicca ai telefilm americani e al fumetto poliziesco. Claudio Bisio, a suo agio nei panni del Gorilla ma un po’ troppo enfatico nella parte del duro Socio, passa da un personaggio all’altro con l’eleganza da grande caratterista: un sopracciglio arcuato, uno sguardo duro ed il gioco è fatto, la trasformazione è completa. Si respira un’aria da riunione di ex compagni di scuola, con Gigio Alberti, Stefania Rocca e lo stesso Bisio che si ritrovano dopo Nirvana a distanza di nove anni. Jerry Warden è invece interpretato da una vera star del cinema americano Ernest Borgnine, una carriera di cinquanta anni e un’infinità di film alle spalle, fra cui Il mucchio selvaggio di Peckinpah, che torna qui a recitare in un film italiano. Esilaranti i dialoghi in inglese maccheronico fra Bisio e Borgnine, carichi di contagioso entusiasmo, dove traspare ad ogni parola il divertimento degli attori nel recitarli. Il regista, con un lungo passato di pubblicità e cortometraggi, gioca con il ritmo inserendo divertenti inseguimenti al ralenti, un po’ televisivi forse, ma efficaci a dare una nuova veste al genere noir, anzi, spaghetti-noir.

(La cura del gorilla) Regia: Carlo Sigon; soggetto: Sandrone Dazieri; sceneggiatura: Sandrone Dazieri, Pasquale Plastino, Carlo Sigon; fotografia: Federico Masiero; montaggio: Claudio Cormio; musica: Daniele Luppi; scenografia: Marco Belluzzi; costumi: Roberto Chiocchi; interpreti: Claudio Bisio (Gorilla/Socio), Stefania Rocca (Vera), Ernest Borgnine (Jerry Warden); Produzione: Colorado Film, Warner Bros. Pictures Italia; distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia; origine: Italia, 2006; durata: 104’; web info: www.warnerbros.it.

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