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LA DONNA PERFETTA

Pubblicato il 10 luglio 2004 da Alfredo De Giglio


LA DONNA PERFETTA

La donna perfetta, film imperfetto. Il remake di La fabbrica delle mogli, che virava più sul versante horror, sceglie invece la strada del grottesco, uno dei registri più difficili da adottare e soprattutto da supportare per l’intera durata del film.
La mano di Frank Oz, creatore dei Muppets, regista a proprio agio nella commedia (Due figli di..., In&Out), e con in passato alcune esperienze di humour nero, vedi il remake de La piccola bottega degli orrori, non disattende certo le speranze di chi voleva un film carino e divertente, grazie alla buona sceneggiatura, ma tutto qui.
Infatti se vi aspettate un umorismo sopra le righe che sfoci nella causticità e nella cattiveria pura, allora rimarrete delusi. Perché questo La donna perfetta dietro la sua patina di film perbenino (anche le battute sui gay e sugli ebrei sono di maniera) e perfettino non nasconde null’altro. Anzi infastidisce un po’ sia per la superficialità con cui finge di criticare l’establishment televisivo americano, e certi programmi spazzatura, che per come dipinge l’uomo medio: un povero deficiente che gioca a macchinine telecomandate e guida imponenti fuoristrada. Ora, che l’uomo soprattutto americano sia un poveretto, su questo non ci sono dubbi, ma che le mogli invece siano i veri cervelli, allora c’è qualcosa che non va. Come tutti quelli che continuano a dire che Hillary sia meglio di Bill, peccato che il secondo sia diventato presidente; o come accade nelle pubblicità in cui l’uomo fa sempre la figura del rimbecillito. Questa esaltazione della donna si spiega solamente in termini di mercato pubblicitario: la donna è un consumatore importante da cui dipendono gran parte delle spese, in ambito familiare ed extrafamiliare. La tesi del film è quindi ribaltata dalle premesse che lo muovono: le donne non devono più comprare solo detersivi, ok, ma devono dedicarsi anche a macchine, vestiti, case... Tutto qui, altro che visione femminista.
Tornando al film, invece, segnaliamo ancora dal punto di vista prettamente teorico, come le donne siano alte e belle, mentre gli uomini fessi insignificanti e col riporto (per tutti quello che compie la strage all’inizio del film). Ce la vedete la Kidman che sposa Matthew Broderick?
Inquietante è poi l’aver scelto come protagonista proprio Nicole Kidman, una donna dal fascino digitale (e se fosse lei S1m0ne?) il cui volto oltrepassa la bellezza umana (la donna perfetta?) e i cui occhi riflettono una luce sinistra di artificialità. Attrice magnifica, forse liftata forse no (gli occhi troppo da gatta), ma con un’aura troppo invadente per la parte che interpreta. Anche se non è fuori posto come nei panni della sguattera de La macchia umana.
Diaboliche, inoltre, le presenze di Glenn Close tirata a lucido e di quel genio di Christopher Walken, che anche in parti come questa sfodera il suo impressionante fascino malato.

[luglio 2004]

The Stepford Wives

regia: Frank Oz sceneggiatura: Paul Rudnick fotografia: Rob Hahn musica: David Arnold interpreti: Nicole Kidman, Metthew Broderick, Bette Midler, Christopher Walken, Glenn Close produzione: Donald De Line, Gabriel Grinfeld, Scott Rudin, Edgar J. Scherick origine: USA 2004 durata: 97’ distribuzione: Uip web info: sito italiano, sito ufficiale

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