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La lupa

Pubblicato il 2 febbraio 2016 da Monia Manzo


La lupa

Sembra proprio che il testo verghiano abbia un grande appeal visto che negli ultimi anni abbiamo assistito a diverse edizioni, l’ultima è quella firmata da Guglielmo Ferro, figlio ed erede del più celebre padre Turi, considerato oggi uno dei principali fondatori del teatro contemporaneo.
L’adattamento teatrale del testo letterario di Giovanni Verga di questa produzione dello stabile di Catania, si basa sull’utilizzo di un dialetto intriso di terminologia e accenti moderni, -che poco ricordano la lingua ottocentesca-sicuramente pensati per essere recitati da un cast di giovani attori, tra cui il bello e talentuoso Zeno, che veste i panni di Nanni con molta disinvoltura, dimostrando di essere oltre che un interprete di note fiction, anche un protagonista del palcoscenico, ben diretto dal regista catanese.
Protagonista assoluta della scena è la sempre intensa Lina Sastri, che si muove felina in una ricostruzione piuttosto anonima del paesaggio etneo...
La lupa di Ferro colpisce per un’attitudine romantica, quasi melliflua del carattere e per un rapporto non troppo animalesco, come nel testo letterario, che instaura con il giovane Nanni.
Ci saremmo aspettati una più "vulcanica" relazione tra una madre volutamente snaturata e un marito traditore, mentre in questa edizione si è scelto di investigare descrivendoli attraverso la scena, i sentimenti inarrestabili di una cinquantenne innamorata del proprio genero. Il turbolentissimo rapporto con la figlia appare qui in secondo piano, mentre è di estrema importanza nella narrazione verghiana, in cui l’autore di Vizzini, descrive una innaturale ma possibile contrapposizione madre-figlia, in cui le prepotenze materne sembrerebbero quasi una conseguenza naturale della "terra dominata dal fuoco", rimandando così ad archetipi femminili dalle origini elleniche.
L’adattamento scelto per questa edizione si distingue più per un disegno narrativo, piuttosto che per una fedele trasposizione nella scena delle descrizioni verghiane, che perdono il loro cocente verismo.


(La Lupa) Regia: Guglielmo Ferro; adattamento: Micaela Miani ; autore: Giovanni Verga ; scenografia: Giovanna Velardi ; musiche:Franco Battiato ; scenografia: Francois Raybaud; interpreti: Lina Sastri, Giuseppe Zeno, Simone Vaio, Giorgio Musumeci, Eleonora Tiberia; produzione: Teatro Stabile di Catania.


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