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La notte del giudizio

Pubblicato il 31 luglio 2013 da Raffaella Borgese
VOTO:


La notte del giudizio

La notte del giudizio, in originale The Purge è un thriller congetturale che segue le vicende di una famiglia nel corso di una sola notte, una notte speciale, “unica”. Dalle 19:00 del 21 marzo alle 7:00 del 22 marzo di ogni anno le persone hanno la possibilità di commettere ogni tipo di crimine, persino l’omicidio, perché tutto è legale. Non è possibile chiamare la polizia, gli ospedali sono chiusi, tutta la cittadinanza si può tranquillamente sfogare, liberando la violenza e la rabbia che giorno dopo giorno l’essere umano sviluppa dentro di sé per torti subiti, ingiustizie e soprusi.
Anno 2022, gli Stati Uniti sono una nazione rinnovata dai Nuovi Padri fondatori che la governano. Il tasso di disoccupazione è ai minimi storici (1%) e il tasso di povertà sotto il 5%, questo grazie alla scelta fatta dal nuovo governo che ha istituito dodici ore, di “Purificazione. Il regista James DeMonaco sceglie di concentrarsi su una famiglia borghese e tradizionale, composta da padre, madre e due figli. Un’enorme villa, costruita proprio per merito di quegli impianti di sicurezza che James, interpretato da un ottimo Ethan Hawke, vende a prezzi esorbitanti. Una famiglia che ‘finge’ di appoggiare lo ‘Sfogo Annuale’, per poi rinchiudersi in casa e non partecipare. Perché non condivide quella brutalità, quella notte in cui barbari sanguinari si aggirano per i quartieri armati fino ai denti per uccidere. Quando Charlie il figlio più piccolo, sensibile e impressionato da questa notte così particolare, chiede al padre coma mai lui e la mamma non partecipano, la risposta del papà è semplice: non hanno motivo di partecipare, non devono sfogare alcuna rabbia, se nutrissero questo sentimento parteciperebbero. Il destino, però, è dietro l’angolo, perché un uomo di colore, inseguito dalla folla, chiede aiuto e lo trova proprio grazie a Charlie che non può non aprirgli la porta e dargli rifugio. Sfortuna vuole che chi ‘inseguiva’ il misterioso uomo lo voglia indietro, per ucciderlo e non si crea alcun problema a minacciare la famiglia. O lui, o voi. Lo ‘Sfogo’ è entrato prepotentemente nella casa, obbligando i presenti a prendere una decisione. Uccidere o morire. James Sandin che pensa di essere un uomo perfetto, pian piano si accorge che non lo è, la situazione gli sfugge di mano in un attimo e le cose sono molto più complicate di quello che immaginava. Teso, incalzante e avvincente, il film ha il merito di giocare con la moralità dello spettatore e dei suoi protagonisti, obbligandoli ad assumere posizioni e decisioni complicate, perché limitate ad un paio di soluzioni. O bianco o nero. Non ci sono alternative nell’America immaginata da DeMonaco che assieme al suo partner di produzione, Sébastien Lemercier, hanno impiegato circa tre anni per scrivere la sceneggiatura. Il loro obiettivo era di dare al racconto la valenza morale di un dramma allegorico ambientato in un futuro che tanto prossimo, in fondo, non è. Un’America ricca, quella che vediamo, rappresentata da un quartiere ‘esclusivo’, in cui tutti i vicini si conoscono, si stimano e si vogliono bene. Solo all’apparenza però, perché la sorpresa è sempre dietro l’angolo. ‘Costretto’ in un’unica abitazione dall’esiguo budget, il regista ha adoperato con sapienza tutte le armi a propria disposizione, alternando momenti thriller ad altri di più esplicito spavento, ma senza mai scivolare nell’horror esplicito.
Prima il sorprendente Insidious, poi l’ancor più inatteso Sinister. Ed ora The Purge che con 3 milioni di budget, ne ha incassati 34 all’esordio americano, 63 a fine corsa e 74 al momento in tutto il mondo. La Blumhouse Productions di Jason Blum ha riscritto il genere horror americano degli ultimi anni. Registi poco conosciuti, titoli low budget, e il massimo profitto possibile. Dal 2009 ad oggi sono arrivati film come Paranormal Activity, in grado di incassare oltre 700 milioni di dollari in tutto il mondo con 4 capitoli, ma anche l’acclamata pellicola di Scott Derrickson, e il riuscito film di James Wan, costato meno di 2 milioni e arrivato ai 100, tanto dall’aver già avviato le riprese del sequel. La macchina produttiva sembra non conoscere sosta ne’ errori per qualità tecnica ed esplosività nei soggetti.


CAST & CREDITS

(The Purge) Regia: James DeMonaco ; sceneggiatura: James DeMonaco; fotografia: : Jacques Jouffret ; montaggio: Peter Gvozdas; musica: Nathan Whitehead; interpreti : Ethan (James), Lena Headey (Mary), Adelaide Kane (Zoey), Max Burkholder (Charlie), Edwin Hodge (straniero); produzione: Platinum Dunes, Blumhouse, Why Not ; distribuzione: Universal Pictures; origine: Stati Uniti; durata: 85’.


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