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La pioggia che non cade

Pubblicato il 19 giugno 2014 da Francesca Polici
VOTO:


La pioggia che non cade

Una serie televisiva per teenager fatta male, un prodotto impacchettato alla “Moccia” che punta alla commedia sentimentale e musicale. Così si presenta sul grande schermo La pioggia che non cade, opera prima di Marco Calvise che ha come protagonista la band musicale Inverso. La superficialità e la vacuità di cui si fa portavoce rispecchiano perfettamente i canoni delle commedie giovanilistiche italiane degli ultimi anni. L’intento è lo stesso, raccontare un percorso di formazione di un gruppo di trentenni alle prese con un sogno da realizzare e la vita di tutti i giorni con cui dover fare i conti. L’esordio alla regia di Calvise sembra voler richiamare lo sfondo dei musicarelli ma il risultato pare essere alquanto deludente. I presupposti potrebbero anche essere buoni, ma si sa, nel cinema l’incipit e le buone intenzioni non sempre bastano.

Il film si apre con uno dei tanti concerti degli Inverso, band pop romana realmente esistente, che finito lo spettacolo per il loro ristretto ma affezionato pubblico, si prepara a tornare alla vita reale. C’è chi torna al lavoro concreto per arrivare a fine mese, chi dalla compagna frustrata perché eccessivamente trascurata e chi continua a sognare e sperare che la sua passione possa divenire un giorno il proprio mestiere. Ma ecco il colpo di scena, improvvisamente un produttore si presenta alla band proponendogli l’occasione della vita. Ed ecco che il gruppo, inizialmente un po’ titubante, si butta a capofitto in questa nuova avventura dal sapore più grottesco che tragico seguendo dettami e stilistiche banali e ripetitive.

I personaggi sono eccessivamente stereotipati, dal “cattivo” che sarebbe fin troppo inverosimile persino per uno spaghetti western ai protagonisti esageratamente patetici. Il problema non è solo una sceneggiatura inconsistente con dialoghi esageratamente caricati e personaggi mal costruiti, quanto l’inadeguatezza della performance degli attori. La band è infatti interpretata dagli stessi musicisti e se l’intento era quello di concedere un tocco di naturalezza e freschezza alla pellicola, questa finisce così per farsi autogol. Gli interpreti si muovono a fatica nel linguaggio cinematografico: se da una parte arricchiscono l’opera con le loro canzoni assolutamente orecchiabili, dall’altra finiscono per affossarla ignorando totalmente il lessico elementare della Settima Arte. Di fatto, la loro musica accompagna l’intero decorso narrativo, divenendo una vera e propria cornice assolutamente imprescindibile per un film per sua natura musicale. Meglio quindi concentrarsi sull’aspetto sonoro, parlando più dell’esordio discografico della band che di quello cinematografico.


CAST & CREDITS

(La pioggia che non cade); Regia: Marco Calvise; sceneggiatura: Tonino Abbale, Paola Savinelli; fotografia: Dario Di Mella; montaggio: Daniele Campelli; musica: Inverso; interpreti: Carlo Picone, Vincenzo Picone, Mauro Fiore, Simone Pletto, Vincenzo Citriniti, Anna Russo; produzione e distribuzione:Tonino Abbale Communication s.r.l.; origine: Italia, 2014; durata: 86’.


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