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La ricerca dell’occasione perduta

Pubblicato il 15 dicembre 2012 da Emiliano Paladini


La ricerca dell'occasione perduta

L’autobiografia del pensiero - Il prossimo anno dice dei cento anni dalla pubblicazione del primo libro della Recherche, e anche per il solo essere del tempo, è la ricorrenza della nascita del genere d’arte a flusso di coscienza, una displasia verbale con cause diverse di cui la meditazione è una di quelle a carattere naturale, che può rovinare per sempre il cervello, come le allucinazioni di cui potrebbe essere un complementare. Ma se è vero che già l’anno successivo si sviluppa a pieno una sua prima forma con i Dubliners, translitterazione di un cielo cat-melodeon, questo si perfezionerà con l’Ulisse e con Finnegans Wake diventerà trascrizione letteraria del primo vero flusso di coscienza del novecento, ovverosia le improvvisazioni musicali da Night Club Jazz, anticipando Kerouac nel tentativo omologo. Per cui dopo l’analisi freudiana è la musica Jazz a esprimere per prima e compiutamente lo stream of consciousness come il risultato di un test match interiore, con sè stessi, e come genere artistico o come semplice tecnica di riproduzione artistica dispiegandosi quasi come un nostro intervento sul sogno spingendo verso la sua moltiplicazione, prima o seconda o altro addirittura, o verso l’ennesimo tentativo di autocensura e automutilazione, di forzatura in ogni caso, anche se si tratta dell’amplificazione di una rassegnata o camuffata accettazione, forzatura quindi di quelli che sembrano essere degli inutili e sterili orpelli di un sogno modificato e perso del primo capitolo di una nuova storia.
Streaming swansongs - E ci sono anche i cento anni dell’Armory Show, che portava in mostra negli Stati Uniti più di mille opere principalmente europee dalla seconda metà dell’Ottocento in avanti; da quando con nomi diversi - da Espressionismo, Impressionismo, Tardo Romanticimo e a seguire che per comodità chiamiamo Età Di Liszt - lo stream of consciousness comincia a impossessarsi delle arti nei termini di emozioni, forza interiore, subconscio, psicoanalisi, e moti dell’anima vari, con tutti gli annessi e connessi di meccanismi vari funzionali nell’espressione di qualcosa che è così com’è per quello che è. Tra l’altro è poi molto probabile che l’arte contemporanea sia tutto ciò che è seguito l’Armory Show, tutto quello immediatamente successivo a quella mostra newyorkese. E poco distante da NY, ad Atlantic city, uno dei primi passi verso il contemporaneo è la pubblicazione di Junk Man Rag, di Lukey Roberts, in cui le tecniche di piano ottocentesche, in linea di massima quelle da Liszt in poi, trovano un modo magnifico per esprimere nuove danze, temi, e favole popolari, afroamericane in questo caso - il RagTime è uno dei primissimi balli o generi musicali a compiersi come genere dal grande insieme della musica afroamericana Jazz e Blues.
L’occasione ritrovata - Il primo disco di Yardbird Parker è del 1940. Comincia una nuova era per il Jazz. Nel 1945 Parker è già un’istituzione. Lo stream of consciousness non è più una sola tecnica ma un genere in tutto e per tutto. La musica non è più espressione dell’improvvisazione o della ricerca. L’improvvisazione è la musica di ricerca, di avanguardia e nuova. E nuova diventa la musica, entro la prima metà del novecento, dove sembra prendere forma quello che era solo l’emergere di una sorta di global consciousness, o dove sembra che le arti considerate tutte assieme vadano per esprimere questo concetto o vadano per sviscerarlo completamente, tra le pieghe del nostro cervello un’entità pensante autonoma, la coscienza estesa della nostra Terra, l’eccitazione di una vita che si può modificare - stream of consciousness. Birdie in ogni caso lascia nel 1955, ma qui è già tempo di Rock And Roll. La sua musica, la sua intuizione, l’improvvisazione perduta del tempo e la ricerca free form più pura - be-bop: treble&bass onomatopeico a stream of consciousness alla costante ricerca della nota perduta per la miglior sinfonia dell’American Organ (strumento tra i primi che ha contribuito a creare contenuti specifici della musica americana, e probabilmente proprio per il suo essere in qualche modo a fiato) - sopravvivono come tecnica grazie a scrittori come Burroughs e verranno completamente recuperate già entro la prima metà degli anni sessanta quando comincia a stabilizzarsi la possibilità estetica di un’espressone creativa aristica che diventa prova, esperimento, test object, realtà cosolidata, ed espressione sperimentale delle infinite possibiltà estetiche di una realtà collaudata per tempi indefiniti.


In fine sono passati quarant’anni anche dal terzo disco di Lennon, contenente due registrazioni live newyorkesi, una del 69, e l’altra del 71 con Zappa, diventando quest’ultima l’ennesima querelle probabilmente a sfondo romantico, sulle coordinate del jazz/rock, proprio là dove al Fillmore East Miles Davis accese la fiammella decisiva e Zappa con Lennon l’ultima. In foto: Kurt Wenner, Disaster, 2011. Wenner (kurtwenner.com) con Julian Beever (julianbeever.net), Edgar Mueller (metanamorph.com) è uno dei più noti 3D street artists. In foto anche gli Stone Roses, in tour anche per il prossimo anno, come iron Maiden, Motorhead, Anthrax e tanti altri. La verità è che nel post Coleridge, Allan Poe è molto più attuale di Baudelaire.


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