Ana, figlia di immigrati messicani a Los Angeles, è sveglia e intelligente: è sul punto di finire gli studi superiori e mentre i genitori non concepiscono altro futuro per lei che l’impiego nella sartoria della sorella , il suo professore la incoraggia a fare domanda alla Columbia University. Tra gli ultimi pigri giorni di scuola e la scelta definitiva di Ana - che ci è narrata in un finale che sorprende per quanto è misurato e ben risolto - si dipana questa commedia generazionale che ha la dignità e i limiti di un’opera prima. Non cede mai, infatti, alla tentazione di sfruttare lo sfondo etnico in modo brillante, con conflitti esasperati a scopo comico o con luoghi comuni spinti fino alla caricatura: parlo del genere che campiona ormai i matrimoni etnici come occasione di commedia brillante, se non degli equivoci. Al contrario nel film di Patricia Cardoso si racconta la semplice storia della ricerca di un’identità al di là dei condizionamenti della famiglia - tema che, benché molto sfruttato, è trattato in modo equilibrato e composto - ma anche dalla patria adottiva. Anche l’unica sequenza che potrebbe scadere in un ammiccamento troppo facile - quella di uno pseudo spogliarello tra le dipendenti della sartoria in difesa delle curve femminili - diventa l’occasione per l’esaltazione della personalità al di là delle apparenze. Non è poco rispetto a film che cedono alla facile seduzione di un’immagine nuova a tutti i costi e dimenticano questo semplice assunto. Anche il rapporto tra Ana e sua madre si delinea a tutto tondo, con le sue contraddizioni ma anche i suoi slanci, al di là di rappresentazioni stereotipate, e rimane tale fino al finale che nulla concede al melò ma neppure al lieto fine a tutti i costi.

[Marzo 2003 ]

regia : Patricia Cardoso sceneggiatura : Josefina Lopez, George LaVoofotografia : Jim De Nault musica : Margaret Guerra Rogers interpreti : America Ferrera, Lupe Ontiveros, Ingrid Oliu, Brian Sites produzione : George LaVoo origine : Usa, 2002 durata : 90’web info : www.istitutoluce.it