Le spie

Ogni film comico si basa sulla contrapposizione di figure distanti, sull’urto irrisolvibile tra caratteri tra loro inconciliabili che, messi l’uno accanto all’altro rivelano l’aspetto meccanico e quindi risibile dell’altro. Per dirla alla Bergson, il riso nasce nel momento in cui una figura/persona, apparentemente normale ed immersa nel libero fluire del tempo e della realtà, viene costretta a ripetersi in maniera inconsulta, a rivelare la marionetta che, in fondo, è. Per questo motivo, tanto per fare un esempio, un nobile aristocratico non è risibile di per sé, ma lo diventa nel momento in cui viene messo a contatto con un classico yankee americano che, con i suoi modi spicci, lo irrita, lo fa cascare giù per la tromba delle scale, gli toglie, anche se solo per un momento, quell’espressione compunta e snobistica dalla faccia. E’ per questo motivo che la coppia comica ha tanto successo tanto a teatro quanto a cinema, perché nella coppia può avere luogo un processo di doppio disvelamento della reciproca ridicolaggine dei due poli che la compongono affascinante ed inaudito. Deve averlo capito bene un attore come Eddie Murphy che da qualche anno cerca di mantenersi vitale nel difficile mondo dello show bussiness cercando, per i suoi duetti comici, spalle sempre più improbabili. Consapevole che la sua carica comica gli deriva non solo dalla risata cavallina che già dispiegava in molte commedie, ma anche dal moto iperattivo e nervoso del suo corpo, l’attore di colore deve aver realizzato che le sue doti attoriali vengono meglio impiegate se messe in urto con personaggi/attori più inerti e passivi (pur se possibilmente non catatonici). Dopo aver lavorato a fianco con un attore del calibro di Robert De Niro (Showtime), eccolo allora affiancarsi al giovane talento (ma non comico, nonostante la partecipazione ad operine ad alto tasso ilare come Pallottole cinesi) di Owen Wilson. I due personaggi messi in scena, in questo senso, non potrebbero apparire più diversi: da una parte abbiamo, infatti, Kelly Robinson (Murphy), uno spassoso campione del mondo dei pesi medi sempre a caccia di avventure sessuali, mentre dall’altra c’è Alex Scott (Wilson), un’ancor più improbabile spia che deve recuperare ad ogni costo il prototipo dell’ultimo e più sofisticato aereo da ricognizione messo a punto dagli scienziati americani. Inutile dire a questo punto che tra i due dovrà stringersi un’improbabile e patriottica alleanza che genererà il consueto altissimo numero di gag e situazioni ridicole. La base di tutto l’ambaradan narrativo messo in campo risiederebbe, addirittura, in una vecchia serie televisiva di successo realizzata a metà degli anni ’60 ed interpretata da Bill Cosby (che, per inversione di ruoli era l’agente segreto di colore) e Robert Culp che era un tennista di successo. Un’ulteriore dimostrazione dell’asfittica ed irreversibile crisi di idee entro cui si dibatte l’industria dorata del cinema americano? Forse! Fatto sta che, alla visione, il film brilla per la sua lapalissiana inutilità, adagiandosi su una storia d’accatto, prevedibile fin dalla prima battuta e densa di tutta una serie di cliches (quelli del film di spionaggio) rivissuti senza un briciolo di autoironia. A parte qualche trovata gustosa (la scena del corteggiamento portata avanti da Wilson dietro suggerimento/direzione di Murphy) la pellicola lascia il tempo che trova. Il problema di fondo è da ricercarsi, comunque, non solo nella regia senza nerbo di Betty Thomas (spesso lenta e senza il giusto controllo dei tempi), né nella faciloneria della sceneggiatura scritta a più mani, quanto piuttosto nella mancanza di vera alchimia tra i due attori principali. Se Owen Wilson appare spaesato ed incapace di reggere la battuta ed Eddie Murphy, per contro, ripetitivo e svogliato, la risata non può non morire in gola in un groppo di soporifera noia.
(I-spy); regia: Betty Thomas; sceneggiatura: Marianne Wibberley, Cormac Wibberley, Jay Scherick, David Ronn; montaggio: Peter Teschner; musica: Richard Gibbs; interpreti: Eddie Murphy, Owen Wilson, Famke Janssen, Malcolm McDowell; produzione: Tall Trees/C-2 Pictures, Sheldon Leonard Productions; distribuzione: Columbia; origine: Stati Uniti, 2002
[febbraio 2003]
