Les 7 jours - Torino Film Festival 2008 - Fuori Concorso

Sulla famiglia, sulle tradizioni e sulla storia. Così potremmo riassumere Les 7 Jours, dramma da camera franco-israeliano. Chiamato ad aprire la 47° Semaine de la Critique a Cannes ed ora presentato fuori concorso al Torino Film Festival, il film dei fratelli Ronit e Shlomi Elkabetz, israeliani di origine marocchina, sorprende per compattezza narrativa ed impianto stilistico. I due fattori viaggiano di pari passo in modo unitario, portatori entrambi di un sentimento collettivo basato sull’appartenenza culturale e sulla solidarietà familiare.
Israele, 1991. In un clima politico che incute paura e lascia poco spazio alla tranquillità, una famiglia si riunisce in casa dopo la morte di uno dei suoi componenti. I sette giorni del titolo sono quelli che secondo la tradizione ebraica devono essere spesi a vegliare sul defunto. Sette giorni di unione e preghiera in cui non possono intromettersi interessi economici, sentimentali o di qualunque altro genere. Ma la convivenza “forzata” porterà il nucleo familiare a fa emergere ogni dissapore del passato.
Giocando sul filo tra tragedia e commedia, il film rimane sempre in bilico tra diverse tonalità, passando da momenti di graffiante ironia ad altri di profonda tristezza. Costruito completamente in interni, Les 7 Jours è un’opera corale rinchiusa in un unicum spazio-temporale che lascia lentamente implodere i personaggi nei loro rimorsi e nei loro dissapori lasciati in sospeso. Tutti i protagonisti hanno una loro storia, ma esse confluiscono in un’unica direzione narrativa. Ciò anche grazie allo stile che i due autori infondono al racconto. Il film è infatti costruito con lunghissimi campi fissi, senza nessun movimento di macchina. Nessun primo piano, ma solo totali in cui i volti dei personaggi si riuniscono in un unico quadro dai quali non si percepisce il sentimento del singolo ma quello della collettività. Ogni inquadratura è un affresco costruito prospetticamente su diversi piani. Ogni viso è avvolto da un’aura di sacralità e nessuno di essi primeggia sugli altri.
Ronit e Shlomi Elkabetz in questo modo portano i personaggi a sottostare ad un unico destino, un piano fatale che nonostante le incomprensioni e le divisioni li troverà di nuovo uniti dall’amore familiare e dalla sofferenza.
Les 7 Jours diverte e commuove. E’ un ritratto di una cultura disegnato dal suo interno con sentimento partecipe. Un’opera interessante che farà parlare di sé.
(Les 7 Jours) Regia: Ronit & Shlomi Elkabetz; sceneggiatura: Ronit & Shlomi Elkabetz; montaggio: Joelle Alexis; fotografia: Yaron Sharf; interpreti: Ronit Elkabetz, Simon Abkarian, Yael Abecassis, Moshe Ivgy, Hana Laszlo, Albert Ilouz; produzione: Thaleia Production, July August Production; distribuzione: Les Films du Losange; origine: Isarele/Francia; durata: 115’.
