Liberaci dal male
Nel panorama del cinema horror del nuovo millennio non sono molti i titoli che si siano fatti apprezzare per originalità espressiva ed impatto visivo; tra questi, possono essere certamente ricompresi The Exorcism of Emily Rose (2005) e Sinister (2012), entrambi diretti da Scott Derrickson, che si ripropone ora con Liberaci dal male, film tratto da una “storia vera” e sceneggiato da Derrickson stesso insieme al suo tradizionale collaboratore Paul H. Boardman. Pur non schivando molti dei soliti cliché del genere, il regista statunitense riesce comunque a costruire un impianto scenico solido e ben strutturato, in cui una strisciante tensione di fondo scaturisce dal contrasto tra la normalità ed il crudo realismo di un’ambientazione urbana, cupa e degradata, ed il susseguirsi di eventi tanto efferati ed “impossibili” da evidenziare un’inevitabile origine soprannaturale. In virtù di una fotografia particolarmente efficace nei giochi di ombra e luce ed anche attraverso un uso creativo ed inquietante della musica dei Doors, il film si dimostra efficace nel costruire atmosfere a tratti disturbanti, riuscendo altresì a tratteggiare con intensità la fragilità umana di fronte al Male nelle sue manifestazioni più estreme.
Il detective della polizia di New York Ralph Sarchie (personaggio reale ed autore, insieme alla giornalista Lisa Collier Cool, del libro Beware the night da cui è tratto lo script) si trova ad indagare su due fatti apparentemente slegati: una lite domestica particolarmente violenta, che coinvolge un marine reduce dall’Iraq, ed una madre che, fortunatamente senza esiti letali, abbandona il suo piccolo di due anni nel recinto dei leoni allo zoo. Ritrovata la donna in stato confusionale, la sua apparente pazzia è messa in dubbio da un prete, che la conosce e che, nella vicenda, intravede invece le manifestazioni di una possessione demoniaca. L’incredulità di Sarchie si sgretola rapidamente di fronte a fatti sempre più inquietanti, che sembrano peraltro tutti trovare un denominatore comune in un misterioso ritrovamento in un sito sotterraneo iracheno. Quando anche la famiglia del poliziotto sarà minacciata da un’entità infinitamente malvagia, l’esorcismo si rivelerà l’unica via d’uscita …
Pur affrontando tematiche e situazioni già ampiamente “declinate” in svariate pellicole, Derrickson riesce in ogni modo a conferire una certa originalità alla sua raffigurazione di una normalità sempre più contaminata dall’assurdo, da crimini di tale inconcepibile efferatezza da non risultare accettabili razionalmente; alla conseguente, inevitabile, natura diabolica di tali eventi, la mente umana non si rassegna tuttavia ad arrendersi senza lottare. Il film alterna quindi i ritmi più incalzanti del thriller urbano, cupo e notturno, con altri momenti in cui viene invece dato spazio ad una maggiore introspezione psicologica; in tal modo, viene conferito un più elevato spessore drammatico alla graduale presa di coscienza del protagonista, alla sua “discesa negli inferi”, alla sua quantomai sofferta accettazione di una realtà dominata da un Male non originato dagli uomini. A tal riguardo, la tormentata figura del poliziotto saturo di male “umano” ed incapace di salire di livello, accettandone una dimensione sovrannaturale, è resa con discreta efficacia da Eric Bana, la cui espressività sempre un po’ monocorde è adatta stavolta a raffigurare un personaggio roso da un complesso conflitto interiore; certamente più appariscente e sfaccettata, peraltro, la figura del prete esorcista dal passato non cristallino, interpretata da Edgar Ramirez, attore venezuelano emergente che potrebbe avere un buon futuro nel panorama hollywoodiano.
Tecnicamente ben realizzato, Liberaci dal male offre agli amanti del genere la giusta dose di brividi e sussulti, anche in virtù di inquadrature e stacchi di montaggio sapientemente orchestrati a tal fine; la componente thriller è coinvolgente e ben cadenzata ed il lato horror trova il suo culmine nella lunga sequenza finale dell’esorcismo - piuttosto truculenta ma di grande impatto visivo ed emotivo – che può definirsi innovativa ed inconsueta. Scott Derrickson, in definitiva, realizza un buon prodotto e conferma quel talento di fondo che gli ha consentito di essere prescelto per dirigere Doctor Strange, la prossima trasposizione filmica nell’universo Marvel.
(Deliver Us from Evil) Regia: Scott Derrickson; sceneggiatura: Scott Derrickson, Paul Harris Boardman; fotografia: Scott Kevan; montaggio: Jason Hellmann; musica: Christopher Young; scenografia: Bob Shaw; interpreti: Eric Bana, Edgar Ramirez, Olivia Munn, Sean Harris; produzione: Jerry Bruckheimer Films, Screen Gems; distribuzione: Warner Bros. Entertainment Italia; origine: Usa; durata: 118’.