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Limitless

Pubblicato il 15 aprile 2011 da Sofia Bonicalzi


Limitless

“Lo sapevi che…” è la magica formula con cui le ricerche delle più prestigiose università (americane) vengono più o meno quotidianamente date in pasto alle masse e inevitabilmente si trasformano in leggende metropolitane dalla scorza coriacea: dunque, lo sapevi che, in condizioni normali, siamo in grado di sfruttare soltanto il 20% delle nostre facoltà cerebrali? È sufficiente un’occhiata approssimativa ai dati reali, per rendersi conto che la faccenda è un po’ più complicata, ma poco importa, per questa volta ci fidiamo. Che succede allora quando Eddie Morra, aspirante-scrittore-di-successo-fallito, si ritrova fra le mani la chiave della felicità, nella forma di una pillola dall’aria innocente?
Siamo a New York, in uno squallido appartamento di Chinatown (cartoni della bizza, birre semivuote e camicie stropicciate completano il quadro), dove Eddie sta disperatamente cercando di terminare (“cominciare” sarebbe più appropriato) il romanzo che, inaspettatamente, gli è stato commissionato. Quando il nostro eroe è ormai vicinissimo a toccare il fondo e perfino la fidanzata ha deciso di piantarlo in asso, ecco il fatidico incontro che gli cambierà la vita. No, non si tratta della donna dei suoi sogni, ma di un poco raccomandabile ex cognato che gli offre il campione di un prodotto di recente produzione, non ancora commercializzato, ma apparentemente legale, l’NZT, una sostanza che consente di ampliare al massimo le potenzialità del cervello umano. Tra l’incredulo e il rassegnato, naturalmente Eddie stringe il suo personale patto con il diavolo, non curandosi troppo (ma in fondo era andata così anche al povero Faust) delle conseguenze. Basta una sola dose di NZT e Eddie si trasforma radicalmente: brillante, ordinato, preciso, colto e, ovviamente, intelligentissimo (e, così pare, New York è il posto migliore del mondo per passare dalle stalle alle stalle in 5 minuti). Fin dove saresti disposto a spingerti per inseguire la magnifica ossessione del successo e della ricchezza? Eddie non ci pensa due volte e, dopo aver ritrovato il cognato con un pallottola piantata nel cranio, passato lo spavento, saccheggia il suo appartamento alla ricerca di tutte le scorte di NZT. E a che dovrebbe servire una mastodontica intelligenza nel nostro mondo frenetico? Archiviata in poche ore la carriera di scrittore, Eddie diventa un mago dell’economia e scala le vette di Wall Street, non si fa mancare donne e motori e riserva il tempo libero alle lingue straniere e agli sport estremi, fino a conquistarsi la fiducia di Carl Van Loon (un Robert de Niro che ci si augura ormai troppo spesso di vedere in ruoli all’altezza della sua fama), vecchio squalo della finanza che lo assume come consulente da quaranta milioni di dollari a progetto. Tutto sembra andare per il meglio finché non cominciano a manifestarsi gli effetti secondari dell’NZT ed Eddie scopre che gli altri clienti del cognato non sono esattamente in ottima salute (quasi tutti morti a dire la verità). Finito in un proverbiale brutto giro, Eddie dovrà affidarsi al suo istinto di sopravvivenza per combattere allucinazioni e crisi d’astinenza, indagini della polizia e loschi figuri per salvare la pelle e proteggere la sua personale scorta di NZT.
Fino a quando potrà reggere e dove si fermerà la sua sete di gloria? Come suggerisce il titolo, c’è ben poco da sperare. Miscelando humor, adrenalina, tocchi horror (il terribile quarto d’ora nell’appartamento bunker dove, tra dita mozzate e colate di sangue, Eddie se la vede con una banda di strozzini) e considerazioni morali, Neil Burger (“The Illusionist”) confeziona un blockbuster che coltiva l’evidente ambizione di riflettere sul nostro tempo, dove l’imperativo categorico è “afferra il tuo quarto d’ora di successo e poi muori”. Catapultato all’interno del cervello di Eddie, attraverso l’adozione di un registro visivo che si adatta alla percezione che, di volta in volte, il protagonista ha della realtà esterna, lo spettatore dovrebbe condividerne i dilemmi morali e le frenesie, nel progressivo superamento di tutte le soglie (il mondo è un posto troppo piccolo per un cervello così grande). Se, quando Eddie è ancora “sobrio” dominano le luci opache e le atmosfere sgranate, quasi documentaristiche, non appena l’effetto dell’NZT si fa sentire il suo mondo si trasforma e si riempie di luce brillante e soffusa, le prospettive si moltiplicano e si sovrappongono, mentre tutto scorre ad una velocità sempre più folle.
Naturalmente gli intenti critici graffiano soltanto la superficie, in un film che è espressione stessa (attori di successo, effetti speciali, budget cospicuo) del mondo che vorrebbe descrivere ma, per chi ama il genere (fantascienza domestica), il divertimento è assicurato.


CAST & CREDITS

(Limitless); Regia: Neil Burger; sceneggiatura: Leslie Dixon; fotografia: Jo Willelms; montaggio: Naomi Geraghty; musica: Paul Leonard-Morgan; interpreti: Bradley Cooper (Eddie Morra), Abbie Cornish (Lindy), Robert de Niro (Van Loon), Anna Friel (Melissa), Andrew Howard (Gennady); produzione:Leslie Dixon, Scott Kroopf,Ryan Kavanaugh; distribuzione: Eagle Pictures; origine: USA, 2011; durata: 105’


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