X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Lone Survivor

Pubblicato il 20 febbraio 2014 da Alessandro Boni
VOTO:


Lone Survivor

Che cosa potrebbe scaturire se si provasse a miscelare lo spirito propagandistico e manicheo di un Berretti verdi con l’asciuttezza quasi documentaristica di uno Zero Dark Thirty? Un film come Lone Survivor, probabilmente, che Peter Berg ha diretto ed anche sceneggiato, basandosi sulle drammatiche esperienze vissute in Afghanistan, nel giugno del 2005, dall’ufficiale dei Navy SEALs Marcus Luttrell. Confermando le sue ottime capacità nel mettere in scena incalzanti sequenze d’azione, il regista decide di accentuarne la credibilità attraverso un sistematico ricorso ad immagini estremamente crude, ai limiti del disturbante: forse – si potrebbe malignamente pensare - per suggellare coi crismi del martirio l’azione in terra straniera di eroi americani votati a liberare il mondo dal Male. Pur nell’intento di fornire una raffigurazione puntuale di eventi realmente accaduti, in effetti il regista infarcisce la narrazione di una retorica patriottica quasi fastidiosa, che finisce per “contaminare” i buoni intendimenti cronachistici; in altri termini, il film, pur valido nel suo impianto scenico, non convince proprio nella sua logica ispiratrice, troppo sbilanciata a giustificare in modo acritico l’interventismo guerrafondaio.

Al tenente Luttrell dei Navy SEALs viene affidato l’incarico di guidare una squadra per colpire un pericoloso capo talebano, responsabile di numerose uccisioni tra i soldati Usa in territorio afghano. Arrivati sul posto, la missione comincia a mettersi male quando, durante una ricognizione, alcuni civili scoprono il commando in azione; decidendo di non eliminare i potenziali testimoni, il gruppo viene tuttavia individuato e braccato da forze ostili soverchianti. Ad uno ad uno, i soldati cadono sotto i colpi impietosi dei talebani; alla fine Marcus, ferito e disperato, si ritroverà completamente solo a lottare per la sua vita, in un mondo in cui ogni elemento sembra contro di lui.

Lone Survivor non mira certamente a stimolare una riflessione sulle contraddizioni di certe guerre moderne ma cerca, al contrario, di “cavalcare” la forte partecipazione emotiva e lo spirito patriottico del popolo americano di fronte ad eventi ancora tragicamente attuali. Si potrebbe peraltro pensare che il fatto stesso di affrontare un pezzo di storia contemporanea impedisca di approcciare gli avvenimenti col giusto distacco critico e con una lucidità non compromessa dall’emotività. E’ pur vero, però, che certi recenti lavori della Bigelow – The Hurt Locker e Zero Dark Thirty – dimostrano chiaramente che è invece possibile raccontare episodi recenti, dolorosi e controversi, senza distorsioni celebrative; attraverso un accurato ed obiettivo approfondimento delle tematiche, si cerca infatti di proporre spiegazioni su realtà molto complesse, senza per questo sacrificare troppo spettacolarità ed azione. Quella di Berg rappresenta quindi un’evidente manifestazione di volontà, una precisa scelta di indirizzare il suo film sulla strada più facile, quella della retorica e della superficialità, piuttosto che su sentieri più complicati e meno popolari; i fatti gli hanno dato peraltro ragione poiché la risposta del pubblico Usa è stata estremamente calorosa, con incassi che hanno toccato i 120 milioni di dollari.

Sotto il profilo prettamente tecnico, Lone Survivor non mostra punti deboli: la fotografia è cruda ed incisiva come si conviene ad un film bellico, il montaggio non è invasivo e conferisce i giusti rimi alla narrazione, le numerose sequenze d’azione, pur a volte piuttosto complesse, sono messe in scena con mestiere e riescono spesso ad avere un notevole impatto visivo. Con un Mark Whalberg particolarmente ispirato e quantomai adatto al ruolo attribuitogli, l’intero cast dà vita ad interpretazioni molto intense, fatte peraltro di espressioni più che di parole; i dialoghi, infatti, non mirano a caratterizzare più di tanto i personaggi e sembrano configurarsi come una sorta di intermezzo tra angosciosi inseguimenti e barbare uccisioni.
Un solido film action, in definitiva, che potrà piacere agli amanti delle classiche rappresentazioni militaresche all’americana; in molti altri, invece, la visione di Lone Survivor susciterà la fastidiosa sensazione di assistere ad un’operazione sostanzialmente propagandistica, finalizzata a dimostrare quanto sia necessaria a volte la guerra e quanto eroismo pervada il soldato Usa che difende l’Occidente. La realtà non è purtroppo così semplice e la storia recente lo ha amaramente dimostrato.


CAST & CREDITS

(Lone Survivor) Regia: Peter Berg; sceneggiatura: Peter Berg; fotografia: Tobias Schliessler; montaggio: Colby Parker Jr.; musica: Explosions in the Sky, Steve Jablonsky; scenografia: Tom Duffield; interpreti: Mark Wahlberg, Taylor Kitsch, Emile Hirsch, Ben Foster, Eric Bana; produzione: Envision Entertainment, Film 44, Herrick Entertainment, Foresight Unlimited; distribuzione: Universal Pictures; origine:Usa ; durata: 121’.


Enregistrer au format PDF