MA CHE CI FACCIO QUI!

L’opera prima di Francesco Amato è il risultato di una coproduzione tra il Centro Sperimentale di Cinematografia, Rai Cinema e l’Istituto Luce. Ideato come saggio finale di un triennio accademico del CSC (o Scuola Nazionale di Cinema) affronta la sfida del grande mercato con dignità ed un pizzico di superbia: scorrevole la sceneggiatura firmata da Andrea Agnello, compatta e senza sbavature la regia di Amato, il film non riesce a diradare l’aurea scolastica che lo circonda e da cui, del resto, nasce. Ciò deriva probabilmente da tutti i limiti che un soggetto di matrice adolescenziale può portare con sé e a meno che non si abbia la classe di un Truffaut (modello cui per altro dichiara di essersi ispirato il regista) è difficile far emergere dalla materia una qualsivoglia novità narrativa o stilistica. Amato concentra tutta la sua attenzione sulla semplicità del soggetto e sulla coerenza nello sviluppo dei personaggi realizzando un film “corretto”ma non originale, come voleva essere nelle intenzioni e come l’autore ha sottolineato nella conferenza stampa successiva alla proiezione. Colpiscono altresì la direzione degli attori e le interpretazioni, in particolare quelle del giovanissimo Daniele De Angelis nel ruolo del protagonista Alessio e quella di Paolo Sassanelli nella parte del burbero Tonino, ma anche le protagoniste femminili si rivelano autentiche sorprese (Chiara Nicola nel ruolo di Martina e Alina Nedelea in quello di Corinna). Alessio è l’opposto dell’eroe mucciniano: energico, vitale, intraprendente, ottimista e coraggioso, è il vero motore dell’azione: per una volta un ritratto meno impietoso di una generazione depressa ma non sempre arrendevole.
Regia: Francesco Amato; Soggetto e Sceneggiatura: Andrea Agnello, Francesco Amato; Direttore della Fotografia: Daniela Gambero, Pierpaolo Piciarelli, Federico Annicchiarico; Montaggio: Luigi Mearelli; Scenografia: Marinella Perrotta; Costumi: Medile Siaulyte; Organizzazione: Chiara Boschiero; Suono in presa diretta: Piergiuseppe Fancellu; Musiche: Alberto Caruso; Produzione: Centro Sperimentale di Cinematografia, Rai Cinema, Istituto Luce; Distribuzione: Istituto Luce
