MAX AND MONA
Max Bua vive in un piccolissimo paesino del Nord Est del Sud Africa ed ha un grande dono: piange ai funerali ed il suo pianto è in grado di coinvolgere anche il killer più spietato. Ma Max Bua ha anche un grande sogno: diventare un medico. Un sogno suo, ma anche un sogno della comunità del suo paesino, che, tutta intera, con fatica, raccoglie i soldi per permettergli di trasferirsi in città ed iscriversi all’Università. La città in questione è Johannesburg, dove Max arriva assieme alla capra Mona, che, riuscita a scampare ad un banchetto di matrimonio, accompagna e guida il giovane nella sua avventura metropolitana. Avventura che si svolge tutto nel quartiere di Soweto, un tempo simbolo dell’apartheid, oggi semplice periferia degradata e degradante, dove se non ci si ubriaca si impazzisce, dove la sola legge che vale è quella del più forte. Ed è questo quartiere, o meglio un bar di questo quartiere, il centro da cui si dipanano le avventure di Max e Mona nella città, senza più i soldi per l’Università, e con il dono del pianto sfruttato in modo biecamente commerciale. Con i propri doni non si scherza, soprattutto quando questi hanno a che vedere con antenati, tradizioni e riti. Ed è ovvio che agli antenati (ed anche alla capra) non piaccia vedere Max che usa le sue lacrime solo per raccogliere soldi, e così lo costringono a riflettere su quello che fa, a dover modificare i propri piani. In Sudafrica non c’è più segregazione razziale, ma i problemi sono sempre gli stessi. I ricchi sono bianchi, per i poveri c’è solo delinquenza e piccolo spaccio. Sono i problemi, cioè, di qualsiasi metropoli occidentale, dove non contano solo le leggi scritte, dove apparentemente tutti hanno opportunità, ma pochi hanno i mezzi economici per poter accedere a tali opportunità. Di questo parla Max e Mona, opera prima, dalla vicenda produttiva lunga e complessa, realizzata dall’esordiente Teddy Mattera, che unisce lingue, contemporaneità e tradizione, campagna e città, vecchio e nuovo in una miscela non sempre riuscita, che ha comunque il merito di raccontare un Sud Africa alle prese con le nuove contraddizioni.
[aprile 2005]
Regia: Teddy Mattera Sceneggiatura: Teddy Mattera e Greg Latter Fotografia: Ivan Leathers Montaggio: Kuing-Yuan (Henion) Han Sonoro: Ivan Millborrow Musica: Philip Miller Scenografia: Dimitri Repanis Interpreti: Mpho Lovinga, Jerry Mofokeng, Percy Matsemela, Thumi Melamu, Coco Merckel Formato: HDCam e 35 mm, colore Durata: 98’ Versione originale: tswana, afrikaans, zulu e inglese con sottotitoli italiani Produzione: Tendeva Matatu per DV8 Films, Ice Media, Ice Films, Film i Väst Sito ufficiale: hwww.maxandmona.co.za