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Mensajero

Pubblicato il 15 novembre 2011 da Sila Berruti

VOTO:

Mensajero

Le montagne,i ghiacciai, le miniere di sale, i campi da arare e le colline brulle. La neve, il sole, i temporali, il caldo e il freddo. Le persone piccole, piccolissime,inghiottite in un paesaggio dalla potenza dirompente che sembra uscire dalla gabbia dell’inquadratura ed avvolgere lo spettatore.

Rodrigo è il messaggero di una piccola comunità del nord argentina. Decide di lasciare il suo posto e di andare a cercar fortuna tra le miniere di sale. Grazie a lui siamo condotti, attraverso un viaggio quasi irreale, alla scoperta di luoghi inattesi e di una bellezza quasi antica. Martìn Solà ci racconta la sua terra e, attraverso di questa, la gente che la abita. Un ritratto in movimento che ci restituisce un’Argentina diversa da quella raccontata dai documentaristi negli ultimi anni. Non c’è traccia della terra ferita, quella che ci appare è invece una nazione magnifica mostrata in tutta la sua potenza e bellezza. Dalle grandi inquadrature in bianco e nero che lasciano parlare il paesaggio come se fosse il narratore unico di questo viaggio, emergono chiare le difficili condizioni di vita che chi vive in una terra così contrastata e selvaggia deve affrontare. Lo spiritualismo pragmatico di un popolo che crede in Dio amandolo visceralmente e che, al tempo stesso, lo teme cercando di non mettere mai il piede troppo lontano dal suo e di rimanere il passo, di seguirlo sempre fedelmente.

La natura è, allora, espressione dell’opera del Signore, emanazione della sua grandezza e per questo deve essere temuta, rispettata, venerata o, più semplicemente, accetta. Solà riesce a rendercela nella sua bellezza primigenia, conducendoci per mano, attraverso un uso molto sapiente della colonna sonora, all’interno di un mondo a noi sconosciuto.Grazie al sottile filo conduttore del Mensajero, ne apprendiamo i ritmi, i pericoli, le aspirazioni e la straordinaria e inattesa bellezza.

Stupisce inizialmente la scelta del bianco e nero che, come spiega lo stesso regista, è necessaria a causa dell’infinita gamma cromatica e la temperatura colore altrimenti ingestibile ad una certa altitudine. Straordinario l’uso del sonoro che finisce per raccogliere i rumori dell’ ambiente in tutta le sfumature aiutando lo spettatore ad immergersi in una realtà tanto lontana.


CAST & CREDITS

(Mensajero) Regia, sceneggiatura e montaggio: Martin Sola; Fotografia: Gustavo Schiaffino; suono: Jonathan Darch,Jordi Juncandella e Omar Mustafà; produzione:996 Film; Origine:argentina, Germania e Spagna; Durata:96’.


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