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TORINO FILM FESTIVAL - Mientras dure la guerra

Pubblicato il 2 dicembre 2019 da Anton Giulio Onofri

VOTO:

TORINO FILM FESTIVAL - Mientras dure la guerra

Cos’ha che non va il nuovo film di Alejandro Amenabar? Eppure le avrebbe tutte, le carte in regola per riuscire ad essere un’opera importante e grandiosa, in virtù di ambizioni piuttosto rare nel cinema spagnolo contemporaneo, lanciatissimo nel presente e verso il futuro, e assai meno disposto a ripensare la storia recente di un Paese che, come il resto d’Europa, sta conoscendo derive nazionaliste e conservatrici mescolate ai sempre più aspri separatismi interni, focolai di pericolosi vichiani ricorsi storici troppo simili alle cupe e drammatiche atmosfere che scuotevano gli animi di una popolazione divisa tra ideali antimonarchici e impetuosi venti di destra e di sinistra nella Spagna di quel 1936, anno in cui in piena guerra ‘civíl’ il generalissimo Francisco Franco salì al potere per restarvi, con la repressione e la violenza tipiche di una dittatura anacronisticamente fascista, fino al 1975.

Arrivato al settimo titolo di una filmografia che ha inanellato svariati successi internazionali, e dopo un tentativo alquanto deboluccio nell’Horror made in USA con Regression, del 2015, Amenabar stenta nuovamente a ritrovare la felicità e la vigorosa potenza espressiva dei precedenti Mare dentro e Agorà, e neppure il nitore narrativo di The Others, o delle sue prime due opere, Thesis e Apri gli occhi (oggetto, quest’ultimo, addirittura di un fortunato remake statunitense con Tom Cruise, Vanilla Sky di Cameron Crowe). Ed è, va detto, un gran peccato. Mientras dure la guerra racconta i fatti del ’36 dal punto di vista del grande scrittore, poeta e pensatore Miguel de Unamuno, nobile a autorevole figura cardine della cultura ispanica del primo Novecento, che in qualità di rettore dell’Università di Salamanca costituì per l’intera comunità intellettuale spagnola un riferimento imprescindibile. Amico di Franco, fu inizialmente tra i sostenitori dell’abbattimento della monarchia, passando poi dalla parte degli antimilitaristi quando si accorse dei metodi feroci e repressivi con i quali l’esercito andava impadronendosi della guida del Paese. Gli elementi per un solido affresco storico ci sarebbero tutti, e in molte sequenze di impatto spettacolare l’occhio di Amenabar organizza con sapienza virtuosa la scena e i movimenti della macchina da presa per infondere agli eventi illustrati l’alito dell’epica. Ciò nonostante, forse per colpa di una sceneggiatura (compilata dallo stesso Amenabar – che firma anche la colonna sonora – insieme ad Alejandro Hernandez) che a volte non riesce a sollevarsi al di sopra di una funzionalità un po’ meccanica, il film scorre nel letto di un placida e indolente televisività, per quanto di fattura eccellente specialmente sotto gli aspetti estetici e visuali: ingiallita, seppiata, giustamente bagnata di una luce nostalgica è infatti la fotografia di Alex Catalan, e altrettanto eccellente risulta la ricostruzione storica di scene e costumi, rispettivamente affidati a due formidabili professionisti quali Juan Pedro de Gaspar e Sonia Grande. Giusti, senz’altro, però non memorabili, gli interpreti, per quanto somiglianti e aderenti alla fisicità dei personaggi reali, come Karra Elejalde, che indossa i panni di Unamuno, Santi Prego, che impersona un Generalissimo quasi timido e impacciato, eppure determinato nel suo diabolico disegno di eversione politica, e il sanguigno e volgare generale Millán-Astray, figura decisiva per la formazione ideologica e politica del Caudillo, di Eduard Fernandez.

Un’occasione perduta, firmata da un regista talentuoso dal quale sarà ancora lecito attendersi prove più convincenti in futuro, adatta tuttavia a ripassare pagine di Storia utilissime a una riflessione ponderata sul senso autentico di quanto sta (ri)accadendo nella Spagna odierna, e, allargando il raggio, in più parti del Vecchio Continente.


CAST & CREDITS

(Mientras dure la guerra); Regia: Alejandro Amenabar; sceneggiatura: Alejandro Amenabar, Alejandro Hernandez; fotografia: Alex Catalan; montaggio: Carolina Martinez Urbina; musica: Alejandro Amenabar; interpreti: Karra Elejalde; Santi Prego, Eduard Fernandez; produzione: Movistar +, Mod Producciones, Himenóptero, K&S Films; distribuzione: Buena Vista Internacional; origine: Spagna, 2019; durata: 107’


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