Mine vaganti

Ozpetek passa alla commedia e convince. Mine vaganti è uno dei suoi film più riusciti, più sentiti, più emozionanti. E’ una risposta diretta a quel discutibile Un giorno perfetto che ci aveva lasciati molto perplessi. Quel film non era materia sua, rientrava poco nella sua poetica, nel suo mondo narrativo, nelle sue storie in fondo sempre positive, ricche di speranza. Era un film praticamente su commissione, tratto da un romanzo lontano dalle sue corde. E’ un piacere dunque vedere il regista italo-turco tornare sulle tematiche a lui più care, rientrare nel suo universo narrativo. Ed è ancora più piacevole vederlo ampliare gli spunti ironici che condivano solo qua e là le sue opere del passato.
L’autore torna all’omosessualità, alla famiglia, al cibo, alle tavole imbandite di dolci, alla lunghe chiacchierate piene di riflessioni. Entra nella commedia a modo suo dunque ma lo fa anche recuperando la grande tradizione della vera commedia all’italiana, capace di divertire e di mordere allo stesso tempo, di inserirsi nell’attualità, di costruire personaggi complessi in costante evoluzione durante tutto il racconto. I riferimenti e gli omaggi ai grandi film del passato sono anche espliciti, sia nello stile sia in alcuni elementi narrativi, a partire da quell’Alfa Romeo rossa fuoco che sfreccia nelle strade di Lecce con a bordo Nicole Grimaudo e Riccardo Scamarcio, che ricorda molto la Lancia Aurelia de Il sorpasso, con lei in stile Gassman e lui in stile Trintignan.
Il regista abbandona dunque la sua amata Roma ed ambienta la storia in Puglia. Una storia corale che ruota attorno ad una famiglia borghese il cui equilibrio viene messo a repentaglio dall’outing di uno dei due figli. Una notizia che sconvolge soprattutto i genitori e che porta alla luce tanti pregiudizi finora nascosti. Il tutto però è trattato con una leggerezza rara ed un’ironia sempre pronta a sbeffeggiare i vizi di un’Italia bigotta e moralista, maschilista e attaccata all’apparenza, schiava dei giudizi, ipocrita, sempre in competizione con se stessa.
Mine vaganti è costruito su un ritmo veloce, incalzante; regala tanti sorrisi e tante risate con dialoghi serrati e ben scritti. Non c’è un attimo di pausa, gli eventi si susseguono a raffica e soprattutto nella seconda parte, con l’entrata in scena degli amici del figlio, Ozpetek dimostra un piglio comico inaspettato. Ma la qualità maggiore del film è l’equilibrio che lo sostiene: un equilibrio tra umorismo e riflessione, tra leggerezza e profondità, ed in particolare un equilibrio perfetto tra tutti i personaggi che abitano il racconto.
Non sappiamo quanto esattamente ci sia di autobiografico in questa commedia, ma Ozpetek descrive i suoi personaggi con evidente empatia, li accarezza, ne mette in luce pregi e difetti con dolcezza e senza mai giudicarli. Ad aiutarlo la prova pregevole di tutto il cast: Fantastichini padre fedifrago che si vergogna del figlio; Lunetta Savino madre comprensiva, ingenua ed insicura; Scamarcio figlio altruista (e vero protagonista) regge il film alla grande; Preziosi dà prova di non essere un attore solo televisivo; Elena Sofia Ricci si spoglia dei panni della madre apprensiva e premurosa ed interpreta una divertentissima zia zitella e semininfomane; ed infine Ilaria Occhini, nonna comprensiva che sta avanti anni luce ai suoi figli, personaggio che fa da cornice a tutto il film ed in cui è racchiuso il suo vero significato. Tutti loro sono gli abitanti del folle ma realistico mondo creato da Ozpetek, sono loro le vere mine vaganti. E forse in loro possiamo rispecchiarci tutti. L’importante è farlo sempre con il sorriso. Come fa Ozpetek e come fa il protagonista Scamarcio nell’ultima inquadratura del film.
(Mine vaganti) Regia: Ferzan Ozpetek; sceneggiatura: Ferzan Ozpetek; fotografia: Maurizio Calvesi ; montaggio: Patrizio Marone; musica: Pasquale Catalano; interpreti: Riccardo Scamarcio (Tommaso), Ennio Fantastichini (Vincenzo), Ilaria Occhini (nonna), Alessandro Preziosi (Antonio), Lunetta Savino (Stefania), Nicole Grimaudo (Alba), Elena Sofia Ricci (Zia Luciana), Daniele Pecci (Andrea); produzione: Fandango con Rai Cinema; distribuzione: 01 Distribution; origine: Italia; durata: 110’.
