Mister Morgan

Lo scorrere del tempo segna il suo volto, ma le sue rughe non riescono a celare la vitalità e l’entusiasmo che emanano i suoi occhi. Michael Caine, nonostante gli ottant’anni siano quasi alle porte, torna ancora sul grande schermo, più in forma che mai, con Mister Morgan, opera ultima di Sandra Nettelbeck. L’autrice torna a cimentarsi ancora una volta con la trasposizione di un testo letterario, La doucer assasine di Françoise Dorner. Lo fa come sempre adattandolo alle sue corde, apportando così piccoli cambiamenti che lasciano sentire il suo tocco, mantenendo però vivo lo spirito e l’essenza del testo.
Mister Morgan è la storia di un americano che si è trasferito a Parigi con sua moglie, perché rapiti e innamorati del romanticismo della città. Ma una volta morta la donna, portata via da un lacerante e straziante tumore, l’uomo si ritroverà completamente solo, costretto a fare i conti con un lutto che non riesce ad accettare. Austero ma dolce, schiva gli sguardi altrui ed è restio a stringere nuovi legami. Ma l’incontro con la giovane Pauline sconvolge la sua vita e Mister Morgan finalmente riuscirà a fare i conti con il suo passato e a recuperare un rapporto con la sua famiglia.
Con questo film la Nettelbeck prosegue la scia tracciata dai suoi precedenti lavori (Helen e Ricette d’amore), ritorna sui temi della depressione e dell’elaborazione del lutto. Lo fa creando un vero e proprio affresco intimo e delicato che riesce a suscitare una profonda commozione in chi lo guarda. Emozionante ma mai patetico, e non è certo un’operazione di poco conto dati i temi trattati, temi che facilmente conducono a cadere in convenzionali sentimentalismi. Ma l’autrice è agile e scaltra, schiva con maestria banali stereotipi, regge la tensione, lavora minuziosamente sulla costruzione del suo personaggio (un magistrale Michael Cane) che sorregge l’intera pellicola, ma alla fine intoppa nei personaggi secondari. Pauline infatti, il cui ruolo è assolutamente determinante per lo sviluppo drammatico, rimane sempre in penombra, trascurata. Lo spettatore non riesce a cogliere quali siano le motivazioni e le emozioni che spingono la donna a prendere tanto a cuore la vita di Matt, queste vengono accennate, quasi sussurrate, ma mai esplicitate o lasciate comprendere fino in fondo. È un vero peccato, perché l’opera possiede dei presupposti davvero ottimi, ma questo vizio di sceneggiatura rende la pellicola non del tutto riuscita. Mister Morgan però, nel complesso è un film assolutamente godibile, con momenti decisamente alti in cui si alterna l’ironia al dramma con molto acume.
(Mr Morgan’s Last Love); Regia: Sandra Nettelbeck; sceneggiatura: Sandra Nettelbeck; fotografia: Michael Bertl; montaggio: Christoph Strothjohann; musica: Paul Ansell; interpreti Michael Caine, Clémence Poésy, Justin Kirk, Michéle Goddet, Jane Alexander, Anne Alvaro, Gillan Anderson; produzione: Bavaria Pictures, KAMINSKI.STIEHM.FILM, Senator Film Köln; distribuzione: Officine UBU; origine: Germania/Belgio 2013; durata:116’.
