BFI London Film Festival - Monos: Un gioco da ragazzi
Uno sguardo nell’abisso. Il verde infinito di una vegetazione fitta e malvagia, cieli eterni e acque che scorrono torbide. L’innocenza perduta di ragazzini che giocano alla guerra, o forse no.
Monos, il film vincitore di questa edizione del BFI London Film Festival, è tutto questo e ancora di più. Violento, crudo e poetico come la vita stessa il film di Alejandro Landes è stato paragonato ad Apocalypse Now e Il signore delle mosche e i paragoni non sono azzardati. Landes è si debitore a questi mostri sacri del Cinema venuti prima di lui, ma merita a pieno il premio come miglior film perchè ha trovato un’identità unica e descritto con minuzia di dettagli l’universalità di quella condizione umana che accomuna tutti: la paura della morte.
Un vortice di emozioni travolgono nel guardare questa pellicola che parte lenta, insinuandosi nella mente dello spettatore, bluffando, per poi rivelare le sue carte brutalmente e alla fine, come un esperto giocatore di poker. Inchiodati alla sedia ci si chiede se ciò che si sta guardando turba o accarezza l’anima.
In una landa desolata nel mezzo dell’America Latina, otto ragazzini in piena pubertà, sono i soldati posti a guardia di un ostaggio importante, la Doctora (Julianne Nicholson). Rambo, Lady, Boom Boom, Smurf, Bigfoot, Wolf, Dog, Swede fanno parte di una milizia improvvisata che si diletta a giocare con armi potenti e viene guidata dagli ormoni in escandescenza. Quando la preda fugge dalla gabbia parte una ricerca disperata nella giugla, dove la missione principale diventa la sopravvivenza.
Un cast giovane, per la maggior parte di non professionisti, se si esclude Moises Arias (Bigfoot) che vanta ruoli di livello internazionale partendo dal’esordio nella serie tv Disney Hannah Montana (2006-2011), sino a titoli come The Kings of Summer (2013), Ben-Hur (2016) e Pitch Perfect 3 (2017). Proprio al suo personaggio è legato uno dei principali snodi narrativi, quello della ribellione anarchica all’interno di un gruppo già fortemente privo di spirito di squadra. Il più individualista, il ribelle tra i ribelli, diventa anche il più violento al fine di salvarsi la pellaccia coperta di fango. A fare da contraltare a questa figura così machista e nevrotica c’è Rambo (interpretata da Sofia Buonaventura), personaggio dai tratti androgini, l’unica a mostrare compassione non solo verso la Doctora ma anche verso i suoi compagni di sventura. L’unica a sfiorare l’emancipazione dal gruppo. Tuttavia, nonostante questi due esempi spicchino tra le figure principali, nessuna linea narrativa prevalica su un’altra. Facciamo infatti fatica ad idetificarci con un solo punto di vista. Non tifiamo per l’ostaggio, ne per Rambo o Bigfoot. Il gruppo è l’identità che prevale.
Le immagini goveranano in questo film relegando l’esile sceneggiatura ad un ruolo marginale. Quegli occhi dilatati che fissano da dietro una maschera nera di fango, il fiume che si ricongiunge quasi a simboleggiare il convergersi del bene e del male, la Doctora che distende le membra in un bacino d’acqua paradisiaco incatenata al tronco di un albero, la risate dei ragazzi che vanno dallo spensierato all’isterico. L’iconica testa di maiale infilzata. La meravigliosa natura selvaggia. La fotografia di Jasper Wolf raggiunge i picchi toccati da Emmanuel Lubezki con Revenant-Redivivo ed è sicuramente la carta vincente che spinge Monos nell’Olimpo dei grandi, regalandoci un’esperienza cinematografica difficile da dimenticare.
A mettere i puntini sulle i ci sono poi i suoni e le musiche affidati al compositore britannico Mica Levi (Under the Skin, Jackie) impeccabile e virtuoso, che non lascia nulla al caso e aiuta a portare sul grande schermo quell’atmosfera di pietrificante terrore che solo una guerra combattuta in un luogo infido da giovani che hanno perso l’innocenza può evocare.
Uno dei film più segnati di quest’anno. Assolutamente da non perdere.
(Titolo originale): Monos; Regia: Alejandro Landes; sceneggiatura: Alejandro Landes, Alexis Dos Santos; fotografia: Jasper Wolf; montaggio:Ted Guard, Yorgos Mavropsaridis, Santiago Otheguy; musica: Mica Levi; interpreti: Sofia Buenaventura, Moises Arias, Julianne Nicholson, Laura Castrillón, Deiby Rueda, Paul Cubides, Sneider Castro, Karen Quintero, Julian Giraldo, Wilson Salazar, Jorge Román, Valeria Diana produzione: Alejandro Landes, Fernando Epstein, Santiago Zapata, Cristina Landes; distribuzione: UK Distribution Picturehouse Entertainment;origine: Colombia-Argentina-Netherlands-Germany-Sweden-Uruguay-USA, 2019; durata: 102’