Now You See Me - I maghi del crimine

Nei film gialli, o comunque, in quelle storie che fanno del whodonit la loro principale ragion d’essere, normalmente ognuno è sospettato.
L’abilità del giallista sta, quindi, nel creare, nel corso della narrazione, false piste che risultino, però, credibili. In questo delicatissimo lavoro di costruzione esistono delle norme non scritte più o meno inderogabili che stipulano un patto con lo spettatore che non deve mai sentirsi ingannato da chi gli porge la storia.
Un giallo è perfettamente riuscito quando riesce a metterti davanti il colpevole senza che tu te ne accorga. La soluzione deve essere inscritta nel racconto e deve essere razionalmente verificabile. Per questo grande parte della costruzione del romanzo (o del film) è dedicata alla ricostruzione del caso, alla verifica del teorema.
Se si costruisce un meccanismo complesso e articolato e l’assassino alla fine non cade nella rete o si sta turlupinando il lettore o ci si chiama Dürrenmatt e si sta facendo un’operazione filosofica.
Ma si inganna il lettore anche in altri modi. Ad esempio giocando con la sua esigenza di immedesimarsi in personaggi che gli siano simili o che simulino la nostra voglia di capire, comprendere pur essendo continuamente frustrati dalle svolte del racconto.
In Now You See Me ce n’è uno che assolve questa funzione. Perfetto rappresentante dello spettatore medio, lui è razionale e pratico. Non crede nella magia anche se non è capace di dimostrare l’esistenza di un trucco. Spiccio e sbrigativo si dimostra sempre un passo indietro all’avanzare del meccanismo narrativo. Le sbaglia più o meno tutte ed è così terribilmente frustrato da non riuscire ad arrestare il colpevole che ad un certo punto si ubriaca pure. Quando vede sul libro della collega francese strani disegni chiede (e con lui il pubblico in coro) una spiegazione. Ma quando i superiori gli dicono che deve sospettare di quella stessa collega, lui diligentemente lo fa e lo spettatore, due passi indietro lo fa con lui.
Alla fine del film si scopre che tutto era finzione e che proprio la figura di più immediata immedesimazione col pubblico era, in realtà, il colpevole.
Tenetevi forte: l’assassino non è il maggiordomo, ma Poirot… peggio ancora: Miss Marple!
Beninteso non si sindaca qua il principio che ognuno in un giallo sia sospettabile, però è abbastanza scorretto definire i contorni di un personaggio per far sì che il pubblico vi si riconosca e poi toglierli la sedia da sotto il proverbiale culo. Perché se noi spettatori vediamo A dire a B che il colpevole potrebbe essere C e vediamo poi B che, rimasto da solo, sembra prendere davvero in considerazione l’ipotesi, non può poi venir fuori, alla fine che sia proprio B il colpevole.
Il copione di Now You See Me gioca troppo sul filo di lana tra l’idea di una costruzione narrativa razionale e la tentazione di fare di Miss Marple una diabolica vecchietta che finge di indagare anche quando resta sola a dare il latte al gatto. Ed è un peccato.
È un peccato perché l’idea di costruire un baraccone milionario per riempirlo degli umori di Occupy Wall Street è densa. Perché il brivido più emozionante è quando si scopre che nel teatro dove si consuma il secondo colpo ci sono tutte la famiglie truffate dalle compagnie di assicurazioni che vengono improvvisamente risarcite. Perché la storia di Robin Hood fa sempre presa, soprattutto oggi che i ricchi sono pochi e i poveri innumerevoli.
Now You See Me è quasi magico nella costruzione dei dialoghi e nella bravura davvero esemplare degli interpreti. Peccato che la regia tenda ad inscatolare tutto per darci il solito trucco della donna segata in due. Frenetico nel montaggio, il film, castiga le sue parti migliori: le performance superlative di tutti gli attori.
(Now You See Me); Regia: Louis Leterrier; sceneggiatura: Ed Solomon, Boaz Yakin, Edward Ricourt; fotografia: Larry Fong; montaggio: Robert Leighton; musica: Brian Tyler; interpreti: Mark Ruffalo, Woody Harrelson, Dave Franco, Morgan Freeman, Isla Fisher, Michael Caine, Jesse Eisenberg, Mélanie Laurent, Elias Koteas, Michael Kelly, Common, Laura Cayouette, Joe Chrest; produzione: Kurtzman Orci Paper Products, See Me Louisiana, Summit Entertainment; distribuzione: Universal Pictures International Italy; origine: USA, 2013; durata: 115’
