Inside Out
Divertente, commovente, pieno di citazioni, intelligente e raffinato. Il nuovo lungometraggio di animazione della Pixar di John Lasseter, Inside Out - alla regia c’è Pete Docter di Monsters & Co. e Up - ha tutte le carte in regola per sbancare il botteghino come i suoi predecessori, e farlo con stile. Presentato fuori concorso a Cannes, ha infatti subito sollevato tra molti il dubbio che non avrebbe sfigurato nella competizione ufficiale. E, difatti,rispetto ad un Mon Roi risplende sicuramente di luce propria.
Il team della Pixar ci porta stavolta nella testa di una bambina appena nata - Riley - e attraverso i suoi primi dodici anni di vita segnati in particolare dal traumatico trasloco dal Missouri a San Francisco. Nel Quartier Generale del suo "cervello" ci sono Joy (gioia), Sadness (tristezza), Fear (paura), Rage (Rabbia) e Disgust (disgusto), cinque piccoli personaggi colorati che vedono attraverso gli occhi della bambina e regolano il suo mondo emotivo. Ma anche loro, come Riley,devono scoprire la complessità del mondo esterno come di quello interiore, la possibilità che i sentimenti non siano univoci, la necessità della tristezza.
Storia di formazione dolce e amara sulla fine dell’infanzia, Inside Out la affronta da due punti di vista: quello della protagonista che deve adattarsi alla sua nuova vita ed alla crescita e l’avventura di Joy e Sadness per tornare al Quartier Generale da cui sono state espulse per errore. Con levità e tanta ironia si dà forma ad uno spettacolare mondo immaginario in cui tutti si possono riconoscere, ma che non è mai banale o superficiale. L’altissimo livello della narrazione per immagini a cui ci ha abituati la Pixar è quindi riconfermato e continua la sua esplorazione di mondi potenzialmente illimitati, di fiabe dal contenuto formativo per i più piccoli e catartico per i più grandi: due pubblici da cui questi film sono fruibili in egual misura.
Volere Inside Out in concorso a Cannes come riconoscimento di questa verità indiscutibile - e come affermazione legittima della pari dignità dell’animazione - è però un discorso che semplifica la difficoltà di assegnare un premio di impronta autoriale ad un immenso gruppo di persone. Quello della Pixar è il lavoro di un team di sceneggiatori, animatori, regista e così via. Una forma espressiva non inferiore, ma eccentrica rispetto alle opere premiate a Cannes - pure se il cinema è per sua definizione un lavoro di squadra.
(Inside Out) Regia: Pete Docter; sceneggiatura: Pete Docter, Meg LeFauve, Josh Cooley; musica: Michael Giacchino; interpreti: Diane Lane, Kyle MacLachlan, AmyPoehler; produzione: Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures; distribuzione: Walt Disney Pictures; origine: Stati Uniti; durata: 102’.