PITZA e DATTERI
Fariborz Kamkari, sceneggiatore e regista dell’acclamato I fiori di Kirkuk, dirige una storia di integrazione multiculturale divertente, ironica e dal titolo esplicito: PITZA e DATTERI.
La comunità musulmana di Venezia non ha una moschea in cui pregare perché Zara (Maud Buquet), avvenente parrucchiera, è decisa a trasformare il luogo di culto in un salone di bellezza. Un giovane e inesperto Imam (Mehdi Meskar) proverà ad aiutare i fedeli. Tuttavia i tentativi di riappropriarsi del locale falliranno comicamente, provocando esiti inaspettati.
Il regista vive tra l’Italia e il Kurdistan e ha molta familiarità con entrambe le culture. Forte di questa conoscenza Kamkari ha saputo giocare con diversi luoghi comuni, mostrando come sia possibile raggiungere uno stato di armonia e di collaborazione tra realtà differenti e apparentemente inconciliabili.
PITZA e DATTERI affronta temi seri e importanti con leggerezza e con ironia, evitando provocazioni sterili e portando in scena situazioni credibili, alcune delle quali realizzate con la partecipazione di numerosi non-attori.
Durante la narrazione filmica i personaggi subiscono una metamorfosi e la figura di Zara rappresenta il migliore esempio di integrazione e di modernità, riuscendo con carisma ed emancipazione ad abbattere e a superare la contrapposizione esistente tra cultura europea e cultura mediorientale; confronto in cui anche il cibo e l’ambientazione assumono un ruolo fondamentale.
Venezia, città pragmatica quanto leggendaria, è lo storico crocevia di numerosi popoli e una località ricca di influenze differenti. Suggestioni che si riflettono perfettamente nella musica del film, composta dall’Orchestra di Piazza Vittorio, gruppo multietnico nato a Roma nel 2002.
Questa felice iniziativa riscuote grande successo in tutta Europa e incarna bene il matrimonio tra Oriente e Occidente, poiché costituisce la prova tangibile di come le frontiere siano facilmente valicabili quando sono attraversate da talenti umani. Le sonorità del film, come lo stile, si ispirano alle commedie italiane degli anni Cinquanta e Sessanta, mescolando sapientemente jazz, blues e codici etnici.
Fariborz Kamkari crede sinceramente che possa esistere e svilupparsi una cultura moderna, laico – musulmana, e il suo ultimo lavoro PITZA e DATTERI lo dimostra, senza trascurare i possibili problemi, le legittime rivendicazioni e la profonda diversità delle due mentalità portate in scena.
Regia: Fariborz Kamkari; sceneggiatura: Antonio Leotti, Fariborz Kamkari; fotografia: Gogò Bianchi; montaggio: Mirco Garrone; musica: L’Orchestra di Piazza Vittorio; interpreti: Giuseppe Battiston, Maud Buquet, Mehdi Meskar, Hassani Shapi, Giovanni Martorana, Gaston Biwolè, Esther Elisha, Monica Zuccon, Hafida Kassoui, Glaucia Paola Virdone, Leonardo Castellani, Alessandro Bressanello; produzione: Far Out Films, Adriana Chiesa Enterprises, Acek, Rai cinema; distribuzione: BOLERO FILM; origine: Italia 2015; durata: 92’