Odio l’estate
A ventitré anni dal primo grande successo di Tre uomini e una gamba (1997), Aldo, Giovanni e Giacomo tornano sul grande schermo più maturi e naturalmente un po’ invecchiati, con tanto di mogli e figli problematici a carico. Ad attenderli, il pubblico che li ha sempre amati e che è cresciuto con loro in questi anni, ma anche quella nuova generazione che li incontrerà per la prima volta, e che potrà apprezzare una comicità gentile, rispettosa e mai volgare.
Odio l’estate è senza dubbio un ritorno alle origini. Prodotto da Paolo Guerra per Agidi Due e distribuito da Medusa, il film segna innanzitutto il ritorno di Massimo Venier, antico sodale e regista dei primi film del trio, da Tre uomini e una gamba fino a Tu la conosci Claudia?, passando per Chiedimi se sono felice, nonché autore della trasmissione televisiva che li ha resi celebri, Mai dire gol.
Dopo il grande flop di Fuga da Reuma Park e una pausa di quattro anni durante i quali si sono accavallate voci di rotture e crisi creativa, Aldo Giovanni e Giacomo si presentano, grazie alla sceneggiatura scritta a più mani con Michele Pellegrini, Davide Lantieri e lo stesso Venier, con un progetto che avevano nel cassetto, ben strutturato, narrativamente complesso, e fedele a quegli ingredienti che sono sempre stati alla base della loro vis comica.
Tre uomini e… una sola casa in affitto! Complice un errore dell’agenzia immobiliare, i tre si ritrovano ad affittare lo stesso appartamento per le vacanze in Puglia con le loro rispettive famiglie: Giacomo, miglior dentista dell’anno, con la moglie Barbara (Lucia Mascino) e il figlio Ludovico; Giovanni, proprietario di un negozio fallimentare di solette per scarpe, con la moglie Paola (Carlotta Natoli) e la figlia Alessia; e Aldo, il proletario del gruppo, l’uomo in ciabatte che ama essere servito dalla moglie Carmen (Maria Di Biase) con i rispettivi figli Salvo, Ilary e Melissa e l’amato cane Brian.
Lo scontro è inevitabile, i loro mondi lontanissimi, perfino all’interno del frigorifero la guerra è totale. Questione di classi sociali diverse, abitudini e stili di vita radicati e difficili da mettere in discussione.
Ed è proprio questo scontro tra caratteri a costituire il centro del film. Non si avrà difficoltà a riconoscere il repertorio che i comici hanno costruito negli anni, più che mai fedeli a sé stessi:
Giacomo, il milanese ricco e snob; Giovanni, il commerciante pignolo e precisetto; Aldo, il terrone nullafacente.
Ma rispetto al passato, i tre hanno messo su famiglia e sono cresciuti, e con loro anche il linguaggio cinematografico sembra farsi più maturo: accanto ai tre uomini si muovono figure femminili complesse, c’è un rapporto problematico con i figli e ci sono questioni economiche e inciampi della quotidianità da affrontare. Inoltre la loro comicità non si confronta più solo con le gioie dell’amicizia e le avventure della vita, ma anche con la solitudine e l’incapacità di esprimere i propri sentimenti.
Odio l’estate è una commedia dal sapore agrodolce, dove le musiche di Brunori Sas sanno tratteggiare una malinconia di fondo che arricchisce anche i momenti più comici e divertenti.
I nostalgici ritroveranno nel film alcune delle scene che hanno segnato il nostro immaginario di spettatori, tra tutte la partita di pallone in spiaggia, diventata un classico del nostro cinema, e l’immancabile viaggio on the road. Ma l’Italia nel frattempo è cambiata, e noi siamo cambiati. E allora la cosa più importante – come non si stancano di sottolineare i tre nelle interviste – è difendere la sincerità della propria ispirazione comica. Una comicità genuina e garbata, che è capace di parlare del presente e dei problemi dell’attualità, ma sempre lontana dai toni urlati e sprezzanti. Baglio, Storti e Poretti si smarcano dalle provocazioni politicamente scorrette dell’ultimo Zalone, per concentrarsi maggiormente sulla semplicità delle emozioni.
E così, una volta in ferie, quando ci si ferma a riflettere, lontani dalle incombenze della routine quotidiana, tocca fare i conti con sé stessi, e ci si accorge che in fondo tutti hanno la stessa necessità, quella di essere compresi. Solo l’amicizia e l’amore per la famiglia hanno davvero valore, sarà l’età che avanza, ma Così è la vita.
(Odio l’Estate); Regia: Massimo Venier; sceneggiatura: Davide Lantieri, Michele Pellegrini, Massimo Venier, Aldo Giovanni e Giacomo; fotografia: Vittorio Omodei Zorini; montaggio: Enrica Gatto; musiche: Brunori Sas; interpreti: Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Lucia Mascino, Carlotta Natoli, Maria Di Biase, Michele Placido, Sabrina Martina, Davide Calgaro, Edoardo Vaino, Ilary e Melissa Marzo, Roberto Citran, Massimo Ranieri; produzione: Paolo Guerra per Agidi due, Medusa Film, Sky Cinema; origine: Italia, 2020; durata: 110