X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Ogni volta che te ne vai

Pubblicato il 17 aprile 2004 da Simona Morgantini


Ogni volta che te ne vai

Ogni volta che te ne vai è, almeno nelle intenzioni del regista, e nell’impianto complessivo che ricorda Pane e tulipani, una commedia giocosa, briosa e piena di calore come la terra di Romagna, scandita dal ritmo della mazurca danzata. Narra una storia d’amore tormentata, ambientata nel mondo bizzarro e simpaticamente provinciale delle balere romagnole. Un mondo in cui la cultura popolare della musica e della danza è preponderante e assurge a una sorta di religione pagana di massa. Pamela, protagonista femminile della storia, interpretata da una stupenda Cecilia Dazzi, è invece ribelle e si sente soffocata da questa cultura: disdegna il “guru” Raoul Casadei. Orfeo, suo compagno di giochi da piccola, cresce col sogno di diventare un cantante di liscio. Innamorato da sempre di Pamela, a un certo punto della sua vita sta per coronare entrambi i suoi sogni: esibirsi al fianco della fidanzata. Ma Pamela non condivide le sue aspirazioni e fugge da una provincia che sente claustrofobica e noiosa lasciando Orfeo alla deriva e in depressione. Pamela, dopo vari tira e molla, che assomigliano molto ai giri di valzer, tornerà al suo fianco. Commedia quindi a lieto fine nel trionfo dell’amore e della danza nella festa del Casadei Day, il tempio del liscio. L’ambientazione romagnola sembra però un pretesto per raccontare una storia d’amore. La cultura popolare romagnola non affiora granché e i personaggi risultano un po’ stereotipati e piatti. La sceneggiatura è debole e costruita su un’esile trama: alla fine quello che manca è proprio il ritmo.La bravura dei protagonisti non riesce a sollevare quindi la storia. Bravissimo il protagonista Fabio De Luigi, così come Rolando Ravello nei panni “arrovellati” di Scintilla, l’adrenalico batterista del gruppo. Un particolare apprezzamento va all’interpretazione di Franco Mescolini nei panni di un barbiere che suona nell’orchestrina nel dopolavoro. Unica figura ben disegnata e credibilissima in questo contesto folcloristico ritratto con troppa astrattezza.

regia: Davide Cocchi sceneggiatura: Davide Cocchi, Fabio De Luigi, Antonio Piazza, Fabio Grassadonia fotografia: Patrizio Patrizi montaggio: Paolo Marzoni musica: Andrea Guerra interpreti: Fabio De Luigi, Cecilia Dazzi, Rolando Ravello, Raoul Casadei, Franco Mescolini, Giorgio Colangeli produzione: Fandango origine: Italia durata: 95’ distribuzione: Fandango

[aprile 2004]

Enregistrer au format PDF