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Orgoglio e Pregiudizio

Pubblicato il 1 febbraio 2006 da Sila Berruti


Orgoglio e Pregiudizio

Non é mai facile accostarsi ai grandi classici della letteratura. Innanzitutto perché nessuno di questi capolavori è stato scritto pensando anche ad una riduzione cinematografica (alcuni per evidenti ragioni storiche, altri per disprezzo verso un mezzo considerato da baraccone fieristico) ma in particolare perché le loro trame e i loro personaggi appartengono, ormai, al nostro immaginario.
In conclusione, dare un volto ai personaggi di questi romanzi é estremamente rischioso. Eppure Joe Wright, nell’accostarsi alle pagine di Jane Austen, riesce bene dove molti hanno fallito.

Orgoglio e pregiudizio é un romanzo complesso che unisce alla ricchezza di linguaggio un gusto per la satira e per un’ironia spesso feroce che prende di mira la società dell’epoca con le sue piccole manie e i suoi limiti.
Jane Austen, come ha giustamente sottilineato un’altra scrittrice al di fuori di ogni convenzione come Virginia Woolf, non era, certo, una donna del suo tempo.
Emancipata e silenziosamente rivoluzionaria questa piccola donna aveva riversato tutta la sua carica eversiva nei romanzi creando degli straordinari personaggi femminili.
Il film restituisce questa dimensione sottilmente autobiografica e si inserisce nel solco di un’estetica in cui la regia si mantiene in posizione ancillare sia nei confronti del romanzo (rimanendo fedele, se pur con qualche piccola modifica, alla trama) sia, sopratutto, nei confronti della sceneggiatura.
La stessa sceneggiatrice del film afferma “Ho tentato di essere fedele al libro che ha una perfetta struttura in tre atti, non ho cambiato quasi nulla. Come storia è meravigliosamente e perfettamente strutturata...”.

Non é semplice neppure interpretare eroine dei grandi romanzi, ma Keira Knightley ci riesce molto bene rendendo una Elizabeth Bennet smorfiosa, sarcastica, coraggiosa e nello stesso tempo turbata dall’inevitabilità di un destino che non sente suo. Tutto il film gira intorno alla figura di Elizabeth al suo modo di guardare le cose e al tormento interiore di una ragazza che sente di essere nata in un’epoca sbagliata. Unico rapporto che la soddisfa veramente é quello con l’ingenua e dolce sorella Jane e con il padre (lo strampalato e arguto signor Bennet, interpretato da un magnifico Donald Sutherland).

Certo, nel voler essere così fedele al romanzo, il film risulta un poco lungo, ma ogni eccessiva melensaggine è accuratamente evitata. Unico neo il finale, che si discosta marginalmente da quello del libro per rispettare convenzioni di carattere più “cinematografico” che letterarie. A soffrirne di più è uno dei più complessi personaggi del romanzo: Lady Catherine de Bourg interpretato da una sempre splendida Judi Dench.

Un ottimo film, comunque, che dimostra ancora una volta come cinema e letteratura possano fondersi in un perfetto equilibrio.

(Pride an Prejudice); Regia: Joe Wright; sceneggiatura: Deborah Moggach; fotografia: Roman Osin; montaggio Paul Tothill; musica: Dario Marianelli; scenografia: Sarah Greenwood; costumi: Jacqueline Durran; interpreti: Judi Dench (Lady Catherine de Bourg), Keira Knightley (Elizabeth Bennet), Rosamund Pike (Jane Bennet), Matthew Macfayden (Mr. Darcy), Simon Woods (Mr. Bingley), Donald Sutherland (Mr. Bennet), Brenda Blethyn (Mrs. Bennet), Kellt Reilly (Caroline Bingley); produzione: Working Title; distribuzione: Universal Picture; origine: Usa, 2005; durata: 128’; web info: Sito UIP

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