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Osama

Pubblicato il 17 febbraio 2004 da Simona Morgantini


Osama

Osama è il primo film prodotto a Kabul dopo la caduta del regime. Il suo regista, Siddiq Barmak, ha vissuto un lungo esilio dalla sua patria prima di meritarsi con questo film il Golden Globe. Film povero, riesce a fare di necessità virtù. L’energia che scaturisce da eventi drammaticamente reali è preponderante e dona al film una qualità particolare, comparabile ai migliori esempi del neorealismo. Fin dalla prima scena domina l’uso del flash back e un sottile lirismo affiora da un quotidiano squallido e truce, come nella scena di una manifestazione di protesta femminile repressa nel sangue dai talebani. La storia è basata su un fatto di cronaca di qualche anno fa’: una ragazzina, per sopravvivere alle censure imposte dal regime talebano, viene costretta dalle circostanze a travestirsi da maschio per poter lavorare e mantenere la madre. Per una strana ironia della sorte la ragazzina si sceglie il nome di Osama. Tutto scorre liscio finché Osama viene catturata dai Talebani e costretta a frequentare la scuola militare insieme ai maschi. La bambina dovrà soffrire la violenza di rinnegare la propria indole, costretta a reprimere la propria identità. La natura però è più forte e presto viene scoperta: il suo comportamento timido, le sue paure, i piccoli piedi, le mani e il volto grazioso non passano inosservati. Condannata alla lapidazione viene “salvata” dal capo della moschea: un vecchio con buzzone flaccido e barba bianca fetida che decide di sposarla per evitarle la morte. Triste epilogo: Osama verrà avviata a schiavitù perpetua. Barmak denuncia la fobia sessuale dei talebani verso le donne ma anche la loro profonda ipocrisia: il vecchio capo della moschea che è il loro leader spirituale e nutre sulla bambina solo mire di bassa concupiscenza. Simbolo di una ideologia fanatica, non ha nulla a che vedere con la religione ma solo con un modo distorto di gestire il potere. La protagonista, Marina Golbahari, viveva di elemosine, come non professionisti sono gli altri - ottimi - interpreti del film. Con Osama si scopre un buon film ma soprattutto che coscienza rispetto ai diritti fondamentali esiste e perdura in un paese che sembra cancellato da guerre e tirannie.

regia: Siddiq Barrak sceneggiatura: Siddiq Barrak fotografia: Ebramin Ghafori montaggio: Siddiq Barrak musica: Mohammad Reza interpreti: Marina Golbahari, Khwaj Nader, Zubaida Samar produzione: Siddiq Barrak origine: Afghanistan 2003 durata: 82’ distribuzione: SITO ITALIANO

[febbraio 2004]

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