X

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicit‡ in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di pi˘ o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Chiudendo questo banner, invece, presti il consenso allíuso di tutti i cookie



Pinuccio Lovero - Yes I can

Pubblicato il 17 novembre 2012 da Antonio Valerio Spera

VOTO:

Pinuccio Lovero - Yes I can

Ricordate Giuseppe Lovero, detto Pinuccio, becchino del cimitero di Mariotto alle porte di Bitonto? Era il protagonista del film che mise in luce il talento narrativo e visivo di Pippo Mezzapesa alla Mostra di Venezia del 2008. Un documentario, Pinuccio lovero - Sogno di una morte di mezza estate, dal sapore di fiction, che giocava magistralmente col personaggio reale di Pinuccio, strano sognatore di un posto come custode cimiteriale che, una volta ottenuto il lavoro da sempre sperato, non ha avuto neanche il "piacere" di seppellire nessun suo concittadino. Infatti negli 8 mesi di lavoro a Mariotto, nessuno morì.
Una favola vera dei nostri giorni che Pezzapesa ci raccontava con un realismo magico carico di ironia e che divenne un vero caso al Lido e non solo.

Oggi, 2012. Sono passati quattro anni da quel film e Pinuccio vive sempre a Bitonto, è stato assunto a tempo indeterminato al cimitero della città, è fidanzato, sta per sposarsi e soprattutto è sceso in politica. Candidato nelle liste elettorali di Sinistra Ecologia e Libertà, Lovero ha proposto il suo programma, incentrato solo ed esclusivamente sulla riqualificazione dell’area cimiteriale. Un programma assurdo ma in fondo sincero e personale.
Un evento simile con un personaggio simile non poteva non tornare sul grande schermo. Mezzapesa non ci ha pensato due volte ed è giunto nuovamente a Bitonto per raccontarci l’appassionante avvicinamento di Pinuccio alle elezioni.

Si ride e anche molto. Mezzapesa dimostra che si può realizzare un’ottima commedia anche nel documentario attestando così con fermezza che quest’ultimo non è assolutamente classificabile come genere cinematografico ma solo come stile di narrazione.
La macchina da presa segue il suo protagonista in ogni suo movimento, dentro casa, a lavoro, nella sede del partito mentre sceglie lo slogan per i suoi manifesti. Pinuccio Lovero - Yes I can è però, come il primo film, un documentario molto scritto e studiato, in cui protagonisti si mettono totalmente a disposizione della cinepresa, anche reinterpretando solo stessi. I siparietti coniugali, Pinuccio in campagna elettorale, i dialoghi tra i diversi candidati pur essendo reali, sembrano usciti direttamente da una commedia italiana anni ’50. E la forza del film sta proprio in questo: nella sua capacità di rendere totalmente cinematografica la realtà così com’è. E se questo secondo capitolo risulta addirittura migliore del primo, lo si deve anche e soprattutto al discorso politico su cui si costruisce. Mezzapesa infatti sfrutta la piccola storia della candidatura di Pinuccio per offrirci una rappresentazione ironica di tutto il paese, trasformando così il suo documentario in un’esilarante immagine sineddotica dell’Italia di oggi.

Assolutamente da vedere, uno dei migliori film passati alla settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.


CAST & CREDITS

(Pinuccio Lovero - Yes I can) Regia: Pippo Mezzapesa; fotografia: Michele D’Attanasio; montaggio: Andrea Facchini; musica: Gabriele Panico, Claudio Prima; interpreti: Giuseppe Lovero, Anna Pappapicco; produzione: Fanfara Film, Vivo Film; origine: Italia; durata: 72’.


Enregistrer au format PDF