Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare

Torna Jack Sparrow. Torna Pirati dei Caraibi. La saga più prolifica del nuovo secolo arriva al suo quarto capitolo, dopo che sembrava aver messo un punto conclusivo con Ai confini del mondo. Ma Jack Sparrow ormai è un personaggio entrato nell’immaginario stellare del pubblico mondiale. Con le sue moine, la sua apparente ingenuità, la sua strafottenza, il suo costante sgomento, la sua leggerezza e la sua sottile furbizia, il pirata più amato della storia del cinema, diventato protagonista di un racconto ispirato per atmosfera e ambientazione alla mitica ed omonima attrazione di Disneyland, non poteva lasciarci così presto, considerati anche i notevoli incassi. Ecco quindi che la Disney e Jerry Bruckheimer, ovviamente supportati dalla partecipazione di Johnny Depp, hanno messo il punto e sono andati a capo. Hanno rimesso mano al portafogli e hanno deciso di non fermarsi ad una trilogia e di iniziare una nuova avventura, di cui Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides segna l’inizio. Esaurito il racconto della storia d’amore tra Orlando Bloom e Keira Knightley, gli autori hanno deciso di ricominciare quasi da zero. La continuità con i precedenti episodi è data esclusivamente dalla presenza di Sparrow e del capitano Barbossa e dai continui richiami alla nave Black Pearl (qui intrappolata in una bottiglia di vetro). I riferimenti narrativi a quanto accaduto nella passata trilogia sono quasi inesistenti. Tutto è nuovamente da scoprire, una nuova avventura, con nuovi personaggi, sta per iniziare. Arrivano Penelope Cruz nei panni di Angelica, vecchia fiamma di Sparrow, e Ian McShane in quelli del cattivo Barbanera; e a muovere l’azione c’è la fonte della giovinezza, destinazione e obiettivo di tutti i protagonisti, che nella lunga strada verso di essa avranno modo di incrociarsi, confrontarsi, allearsi per poi di nuovo scontrarsi. Nuovi personaggi, nuova storia ed anche nuovo regista. Gore Verbinsky - che aveva saputo rendere Pirati dei Caraibi una fantastica giostra di trovate visive, un magnifico, grandioso, esagerato susseguirsi di eventi e situazioni, un equilibrato mix di generi, dall’avventura alla commedia, dal fantasy all’horror - si è allontanato dal progetto per intraprendere una strada artistica diversa. Al suo posto la produzione ha optato per Rob Marshall, ex coreografo che con Chicago passò con successo e consenso alla regia cinematografica. Un consenso però non proseguito con i successivi Memorie di una Geisha e Nine, che hanno messo in evidenza i limiti di un regista egregio nella messa in scena ma stilisticamente piatto e superficiale, con poca inventiva e originalità. Se Pirati dei Caraibi: Oltre i Confini del Mare (questo il titolo italiano) non ha lo smalto, l’anima, il ritmo dei primi tre capitoli, lo si deve ad una sceneggiatura ed un’evoluzione del racconto che ricalcano troppo il primo La maledizione della prima luna, senza reinventare nulla, e soprattutto, come previsto, ad una regia priva di guizzi, di creatività, di trovate, addirittura capace di soffocare l’estrosità del suo protagonista e di rendere banale ogni sequenza d’azione. Tutto è già visto in Oltre i Confini del Mare, non c’è più quel caos creativo, quel sovraffollamento di personaggi, quel frastuono di suoni e colori, quell’insieme di azione, ironia, sentimenti, quel ritmo forsennato che hanno fatto il successo della saga. Nella parte centrale il racconto si fa addirittura lento, compassato, ripetitivo, senza idee. E neanche il 3D riesce a migliorare lo spettacolo. L’uso della stereoscopia, così ma già avvenuto per diversi prodotti, è praticamente inutile perché solo in un paio di sequenze ne vengono sfruttate le potenzialità.
Se Jerry Bruckheimer e la Disney vorranno proseguire la saga, così come lascia presagire il finale aggiuntivo post titoli di coda, dovranno rivedere molti aspetti, pensare a sviluppi interessanti per la storia e i personaggi e necessariamente cambiare comandante della nave. Ovviamente ci riferiamo al regista Rob Marshall e non al capitano Jack Sparrow. Senza quest’ultimo e senza il suo attore Johnny Depp, Pirati dei Caraibi non avrebbe più la forza e il diritto di esistere.
(Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides) Regia: Rob Marshall; sceneggiatura: Ted Elliott, Terry Rossio; fotografia:Dariusz Wolski ; musica: Hans Zimmer; interpreti: Johnny Depp, Geoffrey Rush, Penelope Cruz, Ian McShane, Keith Richards; produzione: Walt Disney Pictures, Jerry Bruckheimer; distribuzione: Walt Disney; origine: USA; durata: 137’
