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POLLOCK

Pubblicato il 10 febbraio 2004 da Alfredo De Giglio


POLLOCK

Lento e prevedibile, Pollock non si discosta molto dal classico biopic di un artista tutto genio e sregolatezza.
Con queste poche parole è possibile riassumere questo film, che pretende di descrivere il grande talento, nonché il carattere estremamente nevrotico di uno dei maggiori pittori del XX secolo: Jackson Pollock.
Vengono così ripercorsi i suoi travagliati rapporti familiari: quello con la madre ed i fratelli, e quello con la moglie, una pittrice che, grazie alla sua razionalità normalizzatrice, gli permette di trascorrere alcuni anni sereni nei quali mette a punto le tecniche del dripping e dell’action painting, che consistono nel far sgocciolare e schizzare il colore sulla tela posta orizzontalmente.
Una storia, questa (tratta dal libro Jackson Pollock: an american saga) fatta di costante paura del fallimento e di una inquietudine strisciante che spinge il pittore ad abusare degli alcolici.
E forse in questo risiede la principale pecca di questo film fortemente voluto da Ed Harris, che impersona l’incostante artistae: il non avere sviscerato l’origine di questo mal di vivere. Non ci si può soffermare solo alla presunta invidia, o meglio ad un sentimento di continua inadeguatezza, che ossessiona Jackson (‘Maledetto Picasso, ha già inventato tutto!’) per giustificare, sempre nel limite di una biografia, il percorso del suo tormento psicofisico.
Pollock è un film vecchio nell’impostazione, lento nell’azione e prolisso nella durata , con dialoghi e sceneggiatura di maniera, ma che ha alcuni pregi identificabili nella sua presa di distanza dall’estetica da videoclip e nell’appassionato lavoro di Harris, impegnato nelle triplici vesti di attore (e qui dà il meglio), di regista (monocorde) e di produttore (generoso).
Per essere più aderente possibile al personaggio, Harris ha imparato a dipingere ‘alla Pollock’ ed infatti le scene che vedono all’opera il pittore sono tra le migliori ed emozionanti del film.
Pollock, che esce ora in Italia a tre anni dalla sua realizzazione, ha permesso a Marcia Gay Harden, che interpreta Lee Krasner, la pittrice che sposerà Jackson, di vincere l’Oscar nel 2001 come migliore attrice protagonista. E finalmente possiamo dire che la sua non è una prova proprio indimenticabile.
Di prim’ordine il cast tecnico, che ha accompagnato Harris in questa sua prima prova registica, e quello degli attori, tra i quali figurano Jennifer Connelly, Val Kilmer e Jeffrey Tambor.

regia: Ed Harris; sceneggiatura: Barbara Turner, Susan J.Emshwiller, tratta dal libro ‘Jackson Pollock: an american saga’ di Steven Naifeh, Gregory White Smith; fotografia: Lisa Rinzler; montaggio: Kathryn Himoff; musica: Jeff Beal; interpreti: Ed Harris, Marcia Gay Harden, Jennifer Connelly, Val Kilmer, Jeffrey Tambor; produzione: Fred Berner, Ed Haris, Jon Kilik; origine: USA; durata: 1h e 58’; distribuzione: Columbia Tristar Picture;

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