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POSEIDON

Pubblicato il 2 giugno 2006 da Carlo Dutto


POSEIDON

Ha fatto un altro film? Non vedo l’ora di perdermelo! [Ennio Flaiano]

Perché un film di tipico stampo hollywoodiano che buca il botteghino in patria, dovrebbe sbancare le sale italiane? Supportato da una campagna pubblicitaria piuttosto massiccia, trainato dalla presenza alle prime di numerosi degli attori del cast, riuscirà Poseidon nell’impresa di rovesciare il sonoro flop che ha caratterizzato l’uscita negli States? Sono queste alcune delle domande topiche che ci si pone alla fine della visione del film firmato dal più losangelino dei registi teutonici, quel Wolfgang Petersen sopravvalutato director di megaproduzioni che portano il titolo di La storia infinita, Air Force One, Troy. Nel 2006 Petersen ritrova un suo vecchio amore, l’acqua, come motore-testimone delle tragedie e delle più elementari emozioni dell’uomo: da sfondo si ricordano l’ottimo Das Boot e lo scialbo La tempesta perfetta, ambientati rispettivamente su un sottomarino e un peschereccio.

Una storia ambientata negli sconfinati spazi marini, una gigantesca nave da crociera che, colpita da un’onda anomala alta decine di metri, si capovolge. Il dorato mondo dei ricchi in viaggio di piacere è sottosopra, la cena di Capodanno alquanto rovinata, i vestiti un po’ sdruciti; si uniscono in un tutt’uno cadaveri e mobili, sangue e champagne, fiches e detriti. Solo un pugno di strenui amanti della sopravvivenza cercherà di risalire a ritroso la nave, per raggiungere la chiglia e riveder le stelle, il tutto seguendo l’eterno intreccio che sua maestà Agatha Christie sadicamente ingegnò per dieci piccoli indiani. Kolossal-blockbuster-disaster-movie-remake che impedisce di digerire il pop corn-fast food, Poseidon risulta di visione imbarazzante anche paragonato all’Avventura sul Poseidon, cui timidamente si ispira, tanto magistralmente diretto da Ronald Neame nel 1972 con la presenza dell’attore-feticcio del genere, quel George Kennedy sinonimo allora di jella sicura.

Un sorprendente, fluido e avvincente piano-sequenza apre il film, scoprendo subito il notevole apporto della computer grafica, che eccelle in mimesi realistica ma sminuisce la portata delle immense, solide, scenografie. Queste però non rendono il senso claustrofobico di una nave trasformata in trappola. Migliori i momenti in cui si perdono cognizione dello spazio e punti di riferimento: decine di set, tra condotti, magazzini, stanze di contenimento, corridoi e scaloni rovesciati creano un disordine, già alla base dell’angoscia in film come Cube e Hypercube, che confonde personaggi e spettatori, creando quel briciolo di suspence che per il resto latita pesantemente.

Un’ora e mezza è una durata ormai ampiamente superata per una superproduzione a stelle e strisce, ma bastano a far annoiare un pubblico da tempo avvezzo a esplosioni, fuoco e fiamme, urla e coraggio granitico. Non manca il nuovo cliché, ora regola assoluta, che ritrae il macho di turno soccombere alle forze della natura: una nuova via al martirio, in un’epoca di eroi che devono sacrificare la vita per ottenere la medaglia d’oro. Dialoghi e situazioni che non sorprendono, iperboliche imprese eroiche da sbadiglio perenne, ritmo zoppicante ben amalgamati a un Kurt Russell impesantito da robuste occhiaie e dall’opprimente eredità consegnata al mondo dal suo mèntore Carpenter.

L’affondamento finale del Poseidon ci desta dalla poltrona e ci ricorda come a colare a picco sia in questo caso anche il Cinema.

[1 giugno 06]

(Poseidon) Regia: Wolfgang Petersen; Sceneggiatura: Mark Protosevitch, da un romanzo di Paul Gallico; Fotografia: John Seale; Montaggio: Peter Honess; Scenografia: William Sandell; Costumi: Erica Edell Phillips; Musica: Klaus Badelt; Interpreti: Kurt Russell (Robert Ramsey), Josh Lucas (Dylan Johns), Richard Dreyfuss (Richard Nelson), Jacinda Barrett (Maggie James), Emmy Rossum (Jennifer Ramsey), Mike Vogel (Christian), Mia Maestro (Elena); Produzione: Wolfgang Petersen, Duncan Henderson, Sheila Allen per la Warner Bros. Pictures; Distribuzione: Warner Bros. Italia; Origine: Usa, 2006; Durata: 98 min; Web info: Sito italiano

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