Predestination
I viaggi nel tempo, ed i connessi paradossi spazio-temporali, da sempre hanno affascinato sceneggiatori e registi, soprattutto nell’ambito del cinema di fantascienza; a tale elevato interesse, tuttavia, solo sporadicamente si è affiancata una qualità filmica all’altezza delle lecite aspettative. Esistono fortunatamente alcune importanti eccezioni, in cui la complessità concettuale connessa ad universi paralleli o realtà alternative è stata gestita con classe ed intelligenza, dando luogo a film divenuti, in alcuni casi, dei “cult”: dalla saga di Ritorno al futuro a quella di Terminator (almeno per i primi due episodi), da L’uomo che visse nel futuro (1960) a L’esercito delle 12 scimmie (1995), da The Jacket (2005) a Source Code (2011), tanto per ricordarne alcuni. In una ideale “hit parade” di questo particolare sotto-genere, Predestination si fa ora avanti con autorità, mostrando di possedere buoni requisiti per ambire ad una posizione di tutto rispetto. Scritto e diretto dai gemelli australiani Michael e Peter Spierig, che hanno adattato per lo schermo il racconto “Tutti voi zombie” del 1959 di Robert A. Heinlein, il film si fa apprezzare per la qualità della messa in scena, per l’attenzione alla caratterizzazione dei personaggi, per l’efficacia di dialoghi mai banali e ben costruiti, per l’ottima gestione della suspense in tutte le fasi della pellicola; una rivelazione, in altre parole, un prodotto di ottimo livello che riesce a coinvolgere costantemente lo spettatore, pur immergendolo in un contesto di complicata interpretazione logica.
Una organizzazione segreta, conosciuta come “The Mystery Bureau”, gestisce agenti temporali incaricati di agire nel passato per prevenire l’esecuzione di gravi crimini. Uno di questi agenti cerca da tempo di neutralizzare un pericoloso terrorista, autore in una certa data di un gravissimo attentato; i suoi tentativi finora sono stati vani e gli sono quasi costati la vita, oltre a determinare in lui uno stato di crescente confusione. Mandato un’ultima volta in missione contro questo criminale, agisce sotto copertura come barista e incontra un avventore particolarmente strano, che gli racconta una storia incredibile …
A riprova del fatto che un buon film si fonda in misura rilevante sulla qualità della sceneggiatura, per Predestination i fratelli Spregi sono riusciti a confezionare uno script di spessore, il cui equilibrio narrativo conferisce piena coerenza e plausibilità ad un mondo incentrato sul paradosso dei viaggi nel tempo; in virtù di dialoghi intensi e ben strutturati, poi, sono altresì riusciti a costruire personaggi ben caratterizzati e pieni di sfaccettature, raggiungendo buoni livelli di introspezione psicologica e fornendo spunti interessanti di riflessione sul dualismo/complementarietà tra universo maschile e femminile. A tal riguardo, all’atto della messa in scena un ulteriore valore aggiunto è fornito dall’ottima interpretazione di Sarah Snook, giovane attrice australiana, che rende alla perfezione le distonie ed i contrasti di un personaggio difficile, dalla variabile identità sessuale; anche Ethan Hawke, peraltro, si conferma interprete di valore, grazie ad una recitazione misurata ed efficace.
Pur non potendo contare su un budget elevato, Predestination si presenta inappuntabile e molto curato sotto i vari aspetti tecnici; la regia dei fratelli Spierig, poi, si rivela particolarmente calibrata, capace di equilibrare fasi dai ritmi notevolmente discordanti, cadenzati ma sempre tesi nelle varie sequenze di dialogo e piuttosto frenetici nei movimentati sbalzi temporali; in ogni momento, comunque, i registi riescono a manovrare con cura i meccanismi di creazione della suspense, mantenendo alta la tensione ed offrendo altresì alcune sequenze visivamente ricche di suggestioni.
Dietro l’aspetto del thriller a sfondo fantascientifico, Predestination si configura sostanzialmente come la rappresentazione di un lacerante dramma esistenziale, le cui più profonde e dolorose origini finiscono per confondersi tra le nebbie di un paradosso temporale. Un film insolito ed intrigante, a tratti brutale e sempre coinvolgente, povero di azione ma ricco di stimoli intellettuali: da non mancare per gli amanti del genere ma, in ogni caso, suggerito a tutti gli amanti del buon cinema.
(Predestination) Regia: The Spierig Brothers; sceneggiatura: Michael Spierig, Peter Spierig; fotografia: Ben Nott; montaggio: Matt Villa; musica: Peter Spierig; scenografia: Matthew Putland; interpreti: Ethan Hawke, Sarah Snook, Noah Taylor; produzione: Screen Australia, Screen Queensland, Blacklab Entertainment, Wolfhound Pictures; distribuzione: Notorius Pictures; origine: Australia; durata: 97’.