Premi e commento
PREMI DELLA GIURIA INTERNAZIONALE MEMBRI DELLA GIURIA: Tom Tykwer (PresidentE), Cécile de France, Chema Prado, Adele Romanski, Ryūichi Sakamoto E Stephanie Zacharek
ORSO D’ORO PER IL MIGLIOR FILM: Touch Me Not di Adina Pintilie
ORSO D’ARGENTO - GRAN PREMIO DELLA GIURIA: Twarz di Małgorzata Szumowska
ORSO D’ARGENTO "ALFRED BAUER PREIS" per un film che apre nuove prospettive: Las herederas by Marcelo Martinessi
ORSO D’ARGENTO ALLA REGIA: Wes Anderson per Isle of Dogs
ORSO D’ARGENTO PER LA MIGLIORE ATTRICE Ana Brun in Las herederas di Marcelo Martinessi
ORSO D’ARGENTO PER IL MIGLIOR ATTORE Anthony Bajon in La prière DI Cédric Kahn
ORSO D’ARGENTO PER LA SCENEGGIATURA Manuel Alcalá e Alonso Ruizpalacios for Museo di Alonso Ruizpalacios
ORSO D’ARGENTO PER UNA ECCELLENTE PRESTAZIONE ARTISTICA: Elena Okopnaya per i costumi e il production design di Dovlatov di Alexey German Jr.
È innegabile: fa decisamente impressione aver recensito – oltre ad alcuni film di Berlinale Special, di Panorama e di Forum – 21 film dei 24 presenti fra concorso e fuori concorso. E fra i tre tralasciati ritrovare proprio il film che ha vinto l’Orso d’Oro, Touch me not, abbandonato, in momenti diversi, da entrambi coloro che hanno seguito il festival per “Close-Up”, dopo un’ora di proiezione (oltreché da molti altri amici e colleghi). Avremmo senz’altro sbagliato noi non accorgendoci della grandezza di questo film, ma sia permesso affermare che la Giuria ha fatto con questa scelta un pessimo servizio alla Berlinale e a Berlino. Non sappiamo davvero quanti paesi distribuiranno quel film pur potendo vantare un viatico così importante. Facciamo fatica a immaginare che il vincitore di Berlino 2018 riesca a entrare nella cinquina dell’Oscar, mentre nel 2017 due film su cinque provengono da Berlino (Una donna fantastica di Lelio e Corpo e anima di Enyedy), ma forse ci sbagliamo. Anche il premio della Giuria al film polacco ci sembra molto molto sbagliato e pure il premio alla sceneggiatura di Museo non ci convince. Come non ci convince la totale assenza dei film tedeschi che a fronte dei film risultati vincitori erano dei capolavori. Le uniche scelte giuste a nostro avviso: gli attori e Wes Anderson.