Berlino 2020 - Previsioni e bilancio
Sono otto solitamente i film che vengono premiati alla Berlinale, poi può succedere che qualche film venga premiato due volte, è accaduto negli anni scorsi ma di rado. Il bilancio complessivo è buono, con una leggera tendenza in crescita nella seconda parte del festival, talché si fa fatica a escludere i film, ad individuarne dieci che non meritano affatto, e bisogna trovarne dieci tenuto conto che i film nel complesso erano 18. Ebbene fra gli otto premiati, non ci sarà, crediamo El prófugo, il primo film in concorso, di origine argentina che non abbiamo nemmeno recensito, non dovrebbe esserci nemmeno First cow, il film americano ambientato nell’800, neanche il film brasiliano Todos os mortos, nemmeno Siberia, non certo uno dei migliori film di Abel Ferrara, e probabilmente Schwesterlein, ottimi attori ma per il resto film troppo tradizionale (e fra gli attori, Nina Hoss è già stata premiata con Yella tredici anni fa), probabilmente neanche habitué dei festival, peraltro altrove già premiati ci saranno, mi riferisco al film di Hong Sangosoo e a quello di Tsai Ming-liang. Saremmo inorriditi se fra i premiati ci fosse Berlin Alexanderplatz, ma uno dei due attori potrebbe essere premiato. Escluderemmo anche il film di Sally Potter, anche se, pure in questo caso, sia Elle Fanning che Javier Bardem (pur troppo celebre) sono bravissimi. Difficile dire cosa succederà ai due italiani. Improbabile che prendano uno dei premi maggiori (Orso d’Oro, Premio della Giuria, regia), in discussione potrebbe essere Elio Germano (presente in entrambi), ma che ha già vinto sia a Venezia che a Cannes o magari Favolacce per la sceneggiatura. Difficile anche capire che ne sarà di Undine di Christian Petzold che si è già aggiudicato, per il Concorso, il premio FIPRESCI. Addirittura impossibile comprendere che ne sarà di Irradiés, un film incomparabile con tutti gli altri. I due film francesi (Garrel e Délepine/Kervern) vorremmo che venissero premiati ma non sarà così.
Azzardiamo dunque un pronostico: i tre premi principali (Orso d’Oro, Premio della Giuria e regia) li prenderanno There is no evil, DAU. Natasha e Never, rarely, sometimes, always.
Come film innovativo potrebbe vincere Irradiés. Il premio alla sceneggiatura potrebbe andare a Favolacce, ma di buone sceneggiature ce ne sono tante, quella di Never, rarely…etc, quella, ovviamente, del film iraniano, e quella dei due film francesi. Il migliore attore – se si escludono gli attori celeberrimi: Dafoe, Bardem, – potrebbe toccare a uno dei due di Berlin Alexanderplatz oppure a Elio Germano. La migliore attrice è già più difficile: escludendo Nina Hoss che pure lo rimeriterebbe, restano Érica Rivas di El Prófugo, Paula Beer di Undine, Blanche Gardin di Effacer l’historique, Sidney Flanigan di Never, rarely, sometimes, always, Natalia Bereznaya di DAU. Natasha e appunto Elle Fanning nel film di Sally Potter. Noi lo daremmo a Blanche Gardin o a Natalia Bereznaya. Il premio tecnico, che di solito è un direttore della fotografia, potrebbe toccare a molti: la camera a mano di DAU. Natasha, ma anche Paolo Carnera per Favolacce o Matteo Cocco per Volevo nascondermi.
Se poi, per il premio tecnico, dovessero premiare il sound design, beh, non ci sarebbe gara: quello del film di Tsai Ming-liang.