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Prime

Pubblicato il 9 febbraio 2006 da Giovanni Pedrollo


Prime

Negli ultimi tempi sembra che negli Stati Uniti riscuotano un certo successo le commedie sentimentali e gli horror low budget. Questi generi esportati in Europa, attirano la curiosità di gran parte del pubblico trovandosi spesso in testa nelle graduatorie degli incassi. Nel caso di Prime si tratta dell’ennesima commedia romantica che propina a noi poveri spettatori innocenti il solito ritratto dell’american way life. Stavolta il soggetto verte su una donna che, superati i trent’anni, non riesce a prendere una decisione sull’opportunità di avere un figlio da un ragazzo ebreo di gran lunga più giovane di lei. Purtroppo sono lontani i tempi in cui la Irene di Europa 51 si recava in un quartiere estremamente povero di Roma per prestare assistenza alle famiglie più disagiate. Nel capolavoro di Rossellini la protagonista femminile prendeva coscienza della futilità di una vita condotta all’insegna del benessere materiale in seguito al suicidio del figlio. La Rafi di Prime (una Thurman senza dubbio conturbante) un bambino lo vorrebbe, ma il contesto sociale ed economico è completamente diverso. Ci troviamo nella New York dei giorni nostri dove il jet set della moda, i locali e le cene fanno da corollario a un film in cui l’universo diegetico è costruito attorno alle sicurezze di una classe agiata, un contesto in cui i personaggi hanno vedute un po’ semplicistiche riguardo il proprio modo di porsi nei confronti del mondo e della vita. D’altronde la stessa Irene non avrebbe mai conosciuto il valore della dedizione disinteressata verso i poveri se ad aprirle gli occhi non vi fosse stato l’elemento scatenante della morte del figlio. Tuttavia risulta impensabile che le grandi produzioni americane possano cambiare tendenza, abbandonando quelle convenzioni tipiche dell’intrattenimento borghese che riescono a garantire dei ritorni economici di grande rilievo. In Prime si salva solo la Streep, un’attrice dal talento innato. I due premi Oscar vinti e le tredici nominations ricevute nella carriera sono lì a testimoniare il valore della Streep. Per quanto riguarda la Thruman, viene da chiedersi perchè non sia impiegata in lavori più interessanti e impegnativi, che possano valorizzarne le capacità ad oggi inespresse. Tarantino ha creduto nella sua musa ispiratrice enfatizzandone le doti fisiche, ora attendiamo che qualche altro autore le permetta di ottenere la definitiva consacrazione artistica. Per tornare al film, riteniamo se non altro opportuno tributare un merito al regista, ovvero quello di aver ricreato abilmente situazioni comiche divertenti, soprattutto nella prima parte, attraverso una bizzarra coincidenza che vede la dottoressa Lisa Metzeger (Meryl Streep) essere contemporaneamente madre di David e psicoterapeuta di Rafi. Una coincidenza che sembrerebbe porre un ostacolo alla relazione tra i due, essendo la Metzeger una di quelle donne ebree dal rigore morale irreprensibile. Forse in questa caratterizzazione del personaggio risiede un altro pregio della pellicola, l’aver saputo mostrare com’è difficle per un credente del culto ebraico conciliare i precetti della Torà con le innumerevoli tentazioni di peccato che aleggiano nella società odierna. Diversamente non ci è piaciuto l’ardore del regista nel citare Antonioni ponendone il caratteristico stile dai tempi lunghi e dilatati sotto una cattiva luce. A tal proposito ci si poteva risparmiare una battuta infelice riguardo una presunta sensazione di noia indotta dalla visione delle sue opere. Ci chiediamo cosa possa pensare allora Younger della messa in scena "spoglia" e quasi ascetica di Bresson. Preferiamo non pronunciare la nostra opinione in proposito.

(Prime) Regia: Ben Younger; sceneggiatura: Ben Younger; fotografia: William Rexer; montaggio: Kristina Boden; musica: Ryan Shore; scenografia: Mark Ricker; costumi: Melissa Toth; interpreti e personaggi: Meryl Streep (Dr. Lisa Metzeger), Uma Thurman (Rafi), Bryan Greenberg (David), Jon Abrahams (Morris); produzione: Suzanne e Jennifer Todd; distribuzione: Eagle Pictures; origine: USA; durata: ‘105; web info: sito ufficiale

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