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Professione Assassino

Pubblicato il 26 agosto 2011 da Giovanna D’Ignazio


Professione Assassino

«Essenzialmente The Mechanic del 1972, è stato il primo film ad inaugurare ciò che più avanti è diventato un sub genere: quello dei film dedicati alla figura del killer» dichiara Bill Chartoff, uno dei produttori di Professione assassino, il remake diretto da Simon West, già regista del film d’azione Con Air, del thriller La figlia del generale, del lungometraggio d’avventura Lara Croft: Tomb Raider e di un altro remake: l’horror Chiamata da uno sconosciuto. Arthur Bishop è un killer professionista abilissimo nel far sembrare accidentali le morti delle quali è ingegnoso fautore. La solitudine domina necessariamente la sua esistenza, variata da rare relazioni occasionali e superficiali. L’unica persona che sembra avere un valore affettivo autentico per lui è il paraplegico Harry McKenna, un ex colonnello a capo dell’organizzazione segreta per la quale Arthur lavora. Il protagonista è dunque turbato quando riceve l’incarico di uccidere proprio Harry: l’associazione ritiene infatti che l’uomo abbia rubato dei soldi e per questo vada eliminato. A malincuore, consapevole del fatto che il padre putativo verrebbe ucciso comunque, Arthur adempie all’incarico. Alla morte di Harry, si fa vivo il figlio scapestrato Steve, il quale, desideroso di vendicare la morte del genitore, nonostante il rapporto conflittuale che i due avevano, chiede al killer di insegnargli il mestiere di sicario. Sebbene riluttante, Arthur accetta e i due iniziano a lavorare in coppia sino a giungere, inevitabilmente, alla resa dei conti finale.

Professione assassino è un ottimo remake che aggiorna e dà nuovo lustro a uno dei capostipiti di un sottogenere – quello d’azione basato sulla figura del sicario di professione – che spesso non brilla per originalità e capacità d’introspezione. Al di là dell’essenziale ossatura della trama, le differenze sono notevoli e interessanti: al tentativo riuscito di dare maggiore spessore psicologico ai personaggi si contrappone ironicamente una fotografia calda, quasi incandescente, che staglia le fredde silhouette nere e bidimensionali dei due protagonisti sugli ambienti. Cambia il rapporto che si viene a creare tra Athur e Steve: la differenza di età tra i due personaggi è questa volta notevolmente ridotta. Bronson/Arthur era nel 1972 il sostituto del padre che il giovanissimo Steve non aveva saputo apprezzare, mentre in questa versione Statham/Arthur è il figlio prediletto, il fratello maggiore che Steve elegge a modello da seguire. Diversi sono dunque il percorso educativo, l’evoluzione del rapporto, le prove alle quali l’apprendista sicario è sottoposto, le modalità di assassinio e, ovviamente, le vittime. Queste ultime in particolare riflettono la contemporaneità, annoverando spie pedo-omosessuali e santoni di fama internazionale.

«Non avevo mai visto la versione originale di Professione assassino. Quello che mi attraeva del progetto era la sua premessa» afferma West «Sono stati fatti moltissimi film incentrati sulla figura del killer nel corso degli anni, ma questo è diverso perché l’assassino ha l’abilità di far sembrare ogni omicidio un incedente. Non va semplicemente in giro a sparare alla gente o ad ucciderla in modo scontato. Questo livello di complessità rende la storia molto più brillante e ingegnosa. Arthur Bishop è bravissimo in ciò che fa, ma non è spietato». Se non mancano le scene d’azione spettacolari a base di inseguimenti urbani ed esplosioni scenografiche, anche suspense e sorpresa sono gestite con maestria, rendendo il film coinvolgente e non scontato, pur nel rispetto degli stilemi del genere. «I migliori lavori sono quelli in cui nessuno si accorge di te» è il motto di Bishop, che in questo caso lo stesso West sembra condividere.


CAST & CREDITS

(The mechanic); Regia: Simon West; sceneggiatura: Richard Wenk; fotografia: Eric Schmidt; montaggio: Todd E. Miller, T. G. Herrington; musica: Mark Isham; interpreti: Jason Statham (Arthur Bishop), Ben Foster (Steve McKenna), Donald Sutherland (Harry McKenna), Tony Goldwyn (Dean Goldwyn), Mini Anden (Sarah), James Logan (Jorge Lara), Jeff Chase (Burke), Christa Campbell (Kelly); produzione: CBS Films, Millenium films, Nu Image entertainment; distribuzione: 01 distribution; origine: U.S.A., 2011; durata: 93’


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