Punk’s fashion: l’immagine dell’uomo è la voce della sua arte.

Dirt/Rotten: a new musical fight club (DIR, MOB, SOD, meglio, sono altre cose) - John Cale, studi e pratiche della nuova musica di ricerca classica, impattò con le nuove immagini dell’arte americana (Andy Warhol) e la nuova musica americana (Lou Reed) nella confluenza di uno dei più celebri laboratori artistici (la Factory di Andy Warhol).
Cale si è poi dedicato a un nuovo suono, di comunicazione libera delle emozioni creative nello stile a flusso tipico del Jazz (la prima grande arte povera del novecento) con dentro tutto quello che la tecnologia contemporanea poteva coltivare.
Si va per il 1969, area MC5, il punk sembra essere una realtà. Malcom McLaren si cala a New York.
Qui le voci, i suoni e la musica cominciano ad accendersi di luci e colori; e i loro protagonisti sentono l’esigenza di darsi un tono cromatico programmatico.
Di colpo a inizio anni settanta, trapiantato sull’evoluzione del rock and roll, si colloca un ambito nuovo della body art. I musicisti, cercano di diventare loro stessi delle tele da dipingere o delle sculture da decorare; qui, con la moda, coi vestiti disegnati ad arte, per dare dell’uomo e della sua musica un immagine a programma, si colloca la prima voce delle immagini ascoltata e riconosciuta a livello mondiale, perchè da questo momento la musica comincia a veicolare e vendere, è inutile nascondercelo, moda, fashion, vestiti, stoffe, tessuti; e addirittura di venti e passa anni David Bowie anticipa, in maniera sicuramente molto soft a confronto, Orlan (anche Tansformer è prima).
Tutto ebbe inizio con Malcom McLaren (Vivienne Westwood era la moglie quando lasciò i Situazionisti) che cominciò a curare il look dei New York Dolls imponendo loro, a differenza di Warhol che le immagini le costruiva e sonorizzava in elettronico sulla più sfrenata libertà degli artisti, la tipologia di vestiti e abiti da indossare per calarsi perfettamente nei panni della loro arte che era arte non solo musicale, non solo di modo di essere, ma arte di un modo nuovo di essere visti prima ancora che un modo nuovo di vedere e fare arte.
John Cale (Iggy Pop, Stooges) e Malcom McLaren (New York Dolls, Sex Pistols) sono i padri del punk, la prima grande immagine studiata e programmata per suoni corrispondenti (il rock and roll, sicuramente la più grande immagine sonora, si è sempre vestito spontaneamente, così come successe in California negli anni sessanta).
Il contesto è quello del modernismo. Il livello esatto lo si calcola a partire dalla Seconda Guerra Mondiale con A Methematical Theory Of Communication di C.E. Shannon con tutte le mutazioni genetiche indotte dai nuovi modelli di comunicazione successivi allo studio considerato, se tutto quello che c’era prima è un Atlantide sommerso dalle bombe e dimenticato.
Tra McLuhan (per quel che riguarda Warhol) e Debord nel caso di Malcom McLaren, tra The Medium Is The Message e La Société du spectacle; uscendo dalla teoresi libraria quello che venne fuori fu qualcosa di molto più interessante e spettacolare: i Velvet Underground, gli Stooges, i New York Dolls e i Sex Pistols; il punk classico dall’inizio alla fine alle pagine sacre da tenere a memoria (Never Mind The Bollocks Here’s The Sex Pistols); il motivo per cui gente come Bill Viola ora può permettersi di aprire la Mostra Del Cinema di Venezia (La Voce Delle Immagini, Venezia, Palazzo Grassi, fine agosto 2012) e un motivo infine per vedere e capire come sia il dub e l’elettro-dance acida dei PIL (recuperando l’ipnosi del punk americano degli Stooges, assente nei Sex Pistols) la vera invenzione di Johnny Rotten, che lasciando i Sex Pistols lasciò loro il compito (Silly Thing, ancora con echoes surf di chitarra in ambienti da Guys And Dolls con Sinatra e Brando) di introdurre le chitarre prolungate degli anni ottanta e gli Iron Maiden di Running Free chiudendo con Paul Di Anno la prima pagina della musica punk (i PIL in concerto a Rock In Idrho il 21 luglio - Iggy Pop con gli Stooges lo scorso anno; photo: Sex Pistols, courtesy of Galleria Photographia, Milano).
